“Siamo pronti. Attendiamo Roma…” Il governatore Zaia: “I titolari d’azienda sono disposti a sobbarcarsi le spese dei test pur di tornare a produrre”. Buone notizie dagli ospedali: si vede la luce

«Si sta confermando la tendenza positiva, e questo ci fa ben sperare per la ripartenza. Noi stiamo lavorando alacremente: oggi avremo il tavolo di confronto con le parti sociali per programmare la messa in sicurezza del­le imprese per l’avvio della fase 2». Il governatore Luca Zaia ha messo nel mirino l’obiettivo annunciando anche una possibile no­vità: «Sembra che ci possa essere anche una “pre fase 2”, prima del 4 maggio: noi siamo pronti, premesso che la decisione spetta al governo, che dovrà emanare il nuovo “dpcm” per l’apertura. Se dipendesse da me io aprirei tutto, con gradualità e responsabilità. L’apertura, comunque» ha tenuto a puntualizzare il presidente del Veneto «dovrà essere per tutti, non ci potranno essere figli e figliastri. Tutti gli imprenditori veneti che ci chiamano sono disponibili a pagare i test per i loro lavoratori se potessero». Poi, du­rante la conferenza stampa quotidiana, il governatore ha risposto a una domanda sul piano allo studio del ministro dello Svi­luppo E­conomico Pa­tua­nelli di ri­partenza delle im­prese il 22 aprile per chi po­trà lavorare in sicurezza: «Bisogna che venga fatto un “dpcm”. È il governo che fa i provvedimenti, altrimenti avremmo fatto molte cose prima». Zaia è poi tornato sul tema turismo: «Con l’assessore Caner stiamo valutando le soluzioni, e tra queste non ci saranno i box di plexiglass in spiaggia, ovviamente. Ci adatteremo, ma noi dobbiamo tornare più forti di prima su questa partita, con le dovute precauzioni. Auspichiamo che le vacanze siano a chilometro zero, sarebbe un bel sistema per aiutare la no­stra economia, ma confido co­munque che gli stranieri arriveranno. Se è vero che Germania e Italia riapriranno in maniera importante il 4 maggio» ha aggiunto Zaia «poi c’è tutto maggio e tutto giugno, così si arriva al­l’e­state con due mesi di maggiore libertà e non con due mesi di quarantena alle spalle». Veniamo ai numeri del contagio. In Veneto a og­­gi sono stati eseguiti 236 mila tamponi, coprendo, tra gli altri, tutti i dipendenti del­la sanità e quasi tutti i pazienti delle case di riposo, per i quali gli ultimi test si concluderanno entro il fine settimana. Decresce a 13.489 il numero dei veneti in isolamento. I positivi sono 15.374, i ricoverati 1.556 (4 in più di ieri), dei quali 197 in terapia intensiva, 3 in meno. Sono 1.958 i dimessi dagli ospedali, mentre i deceduti negli ospedali sono stati 877, 1.026 quelli totali. Positivo il dato legato alle donazioni: superati i 53 milioni di euro. In mattinata l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Ro­berto Marc­ato, ha incontrato i rappresentanti del mon­do economico re­gio­nale: «È emersa con forza la volontà degli im­prenditori di superare la fa­se dei codici “Ateco” per riaprire le attività, garantendo il massimo della sicurezza fra i settori in crisi. Moda e servizi alla persona devono riaprire immediatamente, altrimenti rischiano di non riaprire mai più».