Sicurezza urbana, ci pensa la scienza Innovativo progetto per raccogliere dati e strutturare soluzioni. Campione di 7 mila persone

Un approccio scientifico agli interventi di sicurezza urbana attraverso un’indagine di misurazione della sicurezza stessa, la successiva redazione di un report e l’organizzazione di un corso di formazione per funzionari del Comune e giornalisti per ottenere strumenti di conoscenza e comunicazione di questi fenomeni di disordine urbano.
Questo è il contenuto della Convenzione tra Comune, Dipartimento di Scienze Giuridiche e
Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità interuniversitario che è stato presentato oggi in Sala Arazzi alla presenza dell’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, il professor Roberto Flor, il professor Stefano Troiano e, in collegamento, il professor Andrea Di Nicola.
La conferenza stampa è iniziata con l’intervento dell’assessora Zivelonghi che, dopo aver ringraziato i presenti, ha affermato: “Quello che presentiamo oggi è un progetto a cui lavoriamo da almeno un anno. Nasce tra una collaborazione tra la nostra Amministrazione e l’Università di Verona ed è volto a raccogliere su base scientifica dati sulla sicurezza dei cittadini. Si tratta di un approccio scientifico agli interventi di sicurezza urbana e si affianca al presidio fisico, fornendo degli strumenti scientifici. Mi auguro costituisca una base oggettiva e solida sulla quale incentrare nuovi presidi e per attivare e coinvolgere maggiormente la comunità’’.
La parola è poi passata al professor Stefano Troiano che ha detto: “Grazie alla collaborazione con Il Comune è in corso lo sviluppo di una serie di attività fruttuose. Il “Barometro Sicurezza del Comune di Verona’’ permette all’ Università di portare al servizio della comunità veronese delle competenze che abbiamo maturato all’interno dei gruppi di ricerca, in particolare all’Interno del Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità, mettendo insieme competenze indispensabili per comprendere i fenomeni relativi alla sicurezza. Crediamo nella necessità di governare il fenomeno dello sviluppo della criminalità attraverso l’uso di strumenti di conoscenza basati su analisi serie ed oggettive. Ci auguriamo di poter studiare proposte e formule concrete per gestire questo fenomeno aiutando in questo modo l’intera comunità’’.
Il direttore del Centro della Sicurezza e della Criminalità Andrea Nicola si è poi occupato della spiegazione delle diverse funzioni del Centro: “Dirigo il Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità interuniversitario, un unicum nel panorama internazionale e nazionale. Siamo specializzati nella formazione e nella ricerca applicata interdisciplinare sulla sicurezza. Nelle varie interlocuzioni con il Comune è stato chiaro che l’Amministrazione voglia partire dalla conoscenza per trovare soluzioni concrete. Esistono due accezioni del termine “sicurezza’’, una oggettiva e un’altra soggettiva che talvolta conoscono delle discrepanze. Se mancano informazioni affidabili e scientificamente solide è necessario disporre di un barometro di sicurezza per intervenire. E’ un modo per misurare la sicurezza oggettiva e soggettiva permettendo di costruire strumentazioni per analizzare i dati e comunicarli all’Amministrazione. Ritengo che sia un programma unico dal punto di vista scientifico e apprezzo che l’Università della città metta a disposizione le sue competenze’’.
Infine Roberto Flor ha concluso la conferenza con il suo intervento: “Questa per noi è un’esperienza preziosa di interazione tra istituzioni che non è da dare per scontata. Ci occuperemo del progetto con esperti multidisciplinari. Mi preme sottolineare queste tre parole chiave: misurare, costruire, comunicare la sicurezza. Una base sulla quale si fonderanno i nostri interventi e sulla quale sarà possibile sviluppare strumenti legati alla prevenzione di questa tipologia di fenomeni ’’.

Francesca Brunelli