Soave Seven fa il pieno di consensi Hanno partecipato 250 persone. Ospiti il fondatore Farinetti e lo scrittore Zanichelli

La longevità del vino Soave promossa a pieni voti. Soave Seven, la manifestazione giunta alla sesta edizione che raffronta l’annata in corso con quella antecedente di sette anni, ha raccolto consensi dal pubblico e dai produttori presenti. Ospiti della serata che si è svolta a Eataly, a cui hanno partecipato 250 persone tra appassionati, sommelier, addetti ai lavori, giornalisti e blogger, il suo fondatore Oscar Farinetti, lo scrittore, docente, degustatore e documentarista Massimo Zanichelli e il sindaco di Soave Matteo Pressi.
L’evento è organizzato dalla Strada del Vino Soave, a cui aderiscono sette comuni dislocati in quattro valli: Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone. 29 le cantine che hanno fatto degustare nei loro banchi vini Soave 2022 e 2016 ma presenti anche bottiglie di annate precedenti come 2008, 2012, 2014 e 2015.
Presenti: Angelini Wine Estate, Azienda Agricola Graziano Prà, Canestrari, Canoso, Cantina del Castello, Cantina di Monteforte, Ca Rugate, Coffele, Cornelia Tessari, Corte Adami, Corte Moschina, Dal Cero Family, Fattori Wine, Fornaro, Gini, ILatium, Inama, Le Albare, La Cappuccina, Mainente, Marco Mosconi, Montetondo, Nardello, Portinari Maria, Roccolo Grassi, Sandro de Bruno, Suavia, Tenuta Sant’Antonio, Vitevis.
“Siamo soddisfatti di questa edizione di Soave Seven. – ha evidenziato Stefano Alberti, presidente della Strada del Vino Soave. – Abbiamo deciso di organizzare l’evento fuori dalle nostre mura per illustrare ai consumatori il grande prodotto che è il vino Soave da gustare non solo giovane ma anche vecchio di sette anni e più. Oltre al vino, la Strada del vino Soave promuove altre eccellenze del territorio e realtà tra i suoi oltre cento soci”.
Introdotti dalla vicepresidente della Strada del vino Soave Chiara Coffele, gli ospiti si sono focalizzati sul vino, in particolare sul Soave, sull’importanza di fare squadra e sul legame con il territorio.
“La serata è stato un grande evento, in cui si sono assaggiati i grandi Soave, i vini vecchi, a dimostrazione che i grandi vini bianchi vanno serviti anche d’annata e non solo giovani” ha detto Oscar Farinetti che ha aggiunto “Il nostro obiettivo è vendere vini nel mondo che rappresenta il 99,8% del mercato”. Farinetti ha precisato: “Chi non copia pensa di essere meglio degli altri. Nelle Langhe dopo aver toccato il fondo abbiamo ricominciato e abbiamo caricato il vino di valori immateriali. E poi copiamo dai francesi che sono più bravi di noi”.
A seguire, il sindaco di Soave Matteo Pressi ha evidenziato l’importanza del tema dell’unione: “L’ho sottolineato qualche settimana fa – ha detto – c’è ancora strada da fare ma si può migliorare e siamo tutti uniti dalla stessa sorte. Infatti, fa una grande differenza sapere se la prima leva economica del territorio funziona a livello economico e se i nostri cittadini possono vivere nel benessere oppure no. È una catena che ci unisce per creare le condizioni per far nascere nuove opportunità”.
Massimo Zanichelli è stato autore del libro “I grandi Cru del Soave”. “Conosco bene il territorio del Soave, – ha detto – c’è un mio pezzo di cuore tra le colline vulcaniche. Il Soave è molte cose, è un insieme di contasti e opposizioni: il terreno nero basaltico e vulcanico a quello bianco calcareo, la collina e la pianura, la pergola e il guyot, il Soave e il Recioto di Soave. È un vino che, nonostante se lo meriti, non ha ancora completamente conquistato il mercato”.