Sono 160 i negozi KO. Sul commercio le chiusure per l’onda lunga del Covid. Le rilevazioni della Camera di Commercio Nei primi nove mesi del 2022 si registra una contrazione in città rispetto al 2021. Aggiornati ora i dati del registro delle imprese. Male gli articoli culturali, gli ambulanti, l’informatica. Bene il turismo

foto Udali

L’onda lunga del Covid fa sentire i suoi effetti sul commercio: a distanza di un anno dalla grande crisi sanitaria che ha messo in ginocchio il settore del commercio, arrivano i dati aggiornati, che risentono ancora della grande gelata. Secondo le elaborazioni della Camera di commercio e i dati del Registro Imprese, Il commercio, dai negozi ai bar, si registra ancora una flessione per bar e commercio al dettaglio. In particolare nel Comune di Verona abbiamo un crollo del 5,9% nei primi nove mesi del 2022 rispetto al 2021. Il calo maggiore è registrato nel commercio al dettaglio per negozi non specializzati, ma la doccia gelata arriva per gli esercizi specializzati in articoli culturali e ricreativi: per loro il calo è stato superiore al 10%. In totale nei primi nove mesi del 2022 nel Comune di Verona rispetto al 2021 hanno tirato giù la saracinesca 160 esercizi commerciali, dai generi alimentari agli ambulanti (-9,7% per questa categoria commerciale). Allargando lo sguardo all’intera provincia di Verona, il calo di esercizi commerciali nei primi nove mesi del 2022 è stato del 3,6% e in termini assoluti significa che hanno chiuso quasi 300 esercizi commerciali. Anche in questo caso, i cali più vistosi li hanno subiti le attività di ambulanti, i negozi specializzati in articoli culturali e anche i negozi di informatica. Perché la ricaduta del 2021 si fa sentire solo adesso? Risponde il segretario generale della Camera di Commercio, Riccardo Borghero: “Relativamente alle imprese del commercio al dettaglio, la riduzione del 3,6% in provincia è dovuta per almeno il 75% all’attività di cancellazione d’ufficio di attività economiche effettuata dal Registro Imprese della Camera di Commercio. La difficoltà incontrata dagli esercizi commerciali nei primi nove mesi del 2022, pare quindi meno impattante di quanto risulti dai dati puntuali. Analogo ragionamento vale per il saldo negativo del settore nel Comune di Verona, pari al 5,9% nel commercio”. La tempistica nell’aggiornamento dei dati, quindi, ci fornisce una fotografia che riguarda solo in parte il 2022, ma è riferita soprattutto ai contraccolpi del Covid nel 2021. Ha tenuto meglio invece il settore alberghiero, turistico e legato alla ristorazione. In provincia la flessione è stata solo dello 0,5, vale a dire in termini assoluti che 35 strutture hanno chiuso i battenti, ma hanno aperto nuovi alloggi per vacanze e strutture per brevi soggiorni (B&B) con un più 3,6%. Nel Comune di Verona invece gli alloggi per vacanze e vacanze brevi hanno chiuso in 5 casi oltre ai ristoranti e attività di ristorazione mobile (-19 pari al 2,1%). In totale in città hanno cessato l’attività 32 esercizi pari a una flessione dell’1,6%. “I dati provinciali denotano”, prosegue Borghero, “una tenuta del settore turistico, in particolare per l’accoglienza e la ristorazione. Si nota un aumento modesto, del 3,6%, degli alloggi per vacanza e altre strutture per soggiorni brevi, mentre vi è una lieve contrazione, -1,6%, dei bar”.

I DATI. DATI delle imprese attive al 30.9.2022 rispetto al 31.12.2021 Commercio al dettaglio: Provincia di Verona: -298 esercizi (-3,6%) Commercio al dettaglio: Comune di Verona: – 160 esercizi (-5,9%) Alloggio e ristorazione: Provincia di Verona: – 35 attività (-0,5%) Alloggio e ristorazione: Comune di Verona: – 32 attività (-1,6%)