Sottopassi vecchi, bastano 2 mesi? Il cantiere del filobus doveva essere aperto per Vinitaly, ma le pareti dei tunnel anni ‘90 mostrano segni di cedimento: troppo pericoloso il transito. A questo punto la nuova data di giugno, fissata da Comune e Amt3, appare molto ottimistica

Verona 05/04/2024 lavori pubblici via città di Nimes, cantiere sottopasso filobus lavori pubblici Photo Giorgio Marchiori

Si avvicinano i giorni del Vinitaly e in città si teme che il caos del traffico arrivi a punti davvero critici visto che è atteso un grande afflusso di visitatori e quindi di veicoli e la viabilità attorno alla stazione continua ad essere in fase di emergenza. La mancata apertura dei sottopassi a causa del ritardo del cantiere per il filobus sta provocando molta preoccupazione tra gli addetti ai lavori e la polizia municipale dovrà fare doppi straordinari per garantire che la situazione non degeneri. Già ora, aveva detto il comandante Altamura, la viabilità è garantita a prezzo di enormi sforzi degli agenti in strada. Arriveranno rinforzi da altre città, ma da giovedì e venerdì con il Vinitaly and the city e poi da domenica a mercoledì con il Vinitaly in Fiera sarà da impazzire. Ed è fortemente sconsigliato avventurarsi in auto in zona Verona sud.
la mancata apertura del sottopasso unificato dopo mesi di annunci e promesse che tutto era secondo la tabella di marcia, continua a provocare un forte scontro politico. Il Pd è sceso in campo per difendere l’amministrazione del sindaco Tommasi: “Come ogni amministratore sa o dovrebbe sapere, quando si lavora con cantieri di vaste dimensioni e di grande complessità, intoppi e ritardi non possono mai essere esclusi. Quelli che oggi fanno rimandare a giugno la conclusione dell’intervento per la riunificazione dei sottopassi di città di Nimes, sono motivati da ragioni tecniche, illustrate e certificate dagli ingegneri che dirigono il progetto”.
Il ritardo tecnico, ci tiene a sottolineare il Pd, non compromette la validità del progetto e dell’opera: “Come Pd restiamo convinti di avere intrapreso la strada giusta, prendendoci la responsabilità di avviare l’opera “regina” e più impegnativa del progetto filobus dopo anni di annunci a vuoto e di false partenze. Se un amministratore si dovesse dimettere per un imprevisto, chi oggi dà lezioni avrebbe dovuto dimettersi tanto tempo fa dopo aver inaugurato opere mai realizzate”.
Ma a questo punto il vero interrogativo è se di fronte a problemi tecnici rilevanti come la tenuta delle pareti dei vecchi sottopassi, saranno sufficienti due mesi di lavori in più o se tutto slitterà ancora.

“Sono emersi gravi rischi di cedimenti”

“Ribadiamo il nostro sostegno e la piena fiducia nella giunta e nell’azienda”, continua il pd con segreteria provinciale e amministratori comunali. “Respingiamo gli attacchi pretestuosi e strumentali della destra che ora si straccia le vesti per la Fiera, dimenticando che il parcheggio scambiatore della Genovesa, che consente di limitare la pressione sul quartiere fieristico, è stato riempito soltanto da questa amministrazione, grazie alla stretta collaborazione con Atv e la Fiera stessa, mentre prima giaceva inutilizzato”.
Il problema del ritardo è tecnico-strutturale. “Spiace non avere mantenuto il timing previsto per la riapertura della viabilità provvisoria in corrispondenza degli appuntamenti di aprile, ma le condizioni strutturali non ottimali dei sottopassi realizzati in occasione dei mondiali Italia 90 non lo hanno permesso. La carenza di alternative viabilistiche e di mobilità racconta molto degli ultimi 20 anni trascorsi senza altre opere pubbliche di rilievo. Confidiamo che la buona riuscita dell’opera prevarrà sul piccolo ritardo accumulato, meglio uno, massimo due mesi, che vent’anni di attesa.”, conclude la segreteria provinciale del Pd con il gruppo consiliare e gli assessori: tutti o quasi presenti in un sopralluogo in via Città di Nimes.
Ma proprio su quest’ultimo punto interviene Patrizia Bisinella, consigliera comunale del gruppo Fare!: “Se io fossi Ferrari o Tommasi sarei fortemente preoccupata più per la sicurezza della zona di via Città di Nimes che per i ritardi del cantiere. Meno male a questo punto che non hanno riaperto quindi! Pare che siano emersi gravi rischi di cedimenti e crolli delle vecchie paratie. In pratica sembrerebbe che siano state trivellate per mesi aree le cui paratie, a causa di normali piogge, starebbero cedendo. Ma scherziamo? Non parliamo di un clima monsonico, ma di banali piogge invernali. A questo punto, a parte l’evidente responsabilità politica di Sindaco e Giunta di aver preso in giro i cittadini sulla riapertura dell’area prima di Vinitaly, come se la scoperta delle criticità riscontrate fosse avvenuta solo a una settimana dalla manifestazione, il dubbio più importante riguarda la sicurezza della zona: siamo certi che la stabilità e la staticità del suolo su cui poggia l’opera complessiva siano state debitamente controllate e verificate preliminarmente? Tecnici e progettisti dell’opera cosa dicono? E Amt3 cui è demandata la gestione del cantiere? Quantomeno sta procedendo con impaccio. Prendiamo atto dopo un anno di cantiere che delle paratie del 1990 manifestano problemi di stabilità: questo significa che i controlli sulla stabilità dell’area sono stati eseguiti in sede di collaudo e non in fase di avvio cantiere? Sarebbe interessante leggere i verbali delle varie visite e su questo prevedo di fare una richiesta di accesso agli atti. Sulle lungaggini del cantiere, che dubito a questo punto verranno risolte entro giugno, abbiamo vari profili di responsabilità: tecnica, per chi avrebbe dovuto controllare e non l’ha fatto e politica per chi ha preso in giro, consapevolmente, la città intera.”
La vera sfida adesso è dimostrare che la data di giugno sarà un traguardo attendibile: dopo essersi “impiccati” al termine lavori per la vigilia di Vinitaly, sarà il caso di non prevedere più date ultimative altrimenti la maggioranza dfi Tommasi sarà ancora una volta al centro delle critiche.

“Una presa in giro per la città e Vinitaly”

Infatti al cantiere di via Città di Nimes si sono dati appuntamento anche gli esponenti del centrodestra: «I lavori in Città di Nimes sono stati programmati in anticipo dall’Amministrazione comunale proprio per consentire l’apertura del sottopasso in occasione di Vinitaly 2024. Da un mese l’Amministrazione ha annunciato costantemente l’apertura anticipata, cosa che non sarebbe mai potuta avvenire perché i lavori sono ancora troppo indietro. Si tratta di una presa in giro per i cittadini e per i tanti operatori che saranno a Verona per una tra le più importanti vetrine internazionali della nostra città», afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Daniele Polato che ha fatto il punto sui lavori insieme ai parlamentari e consiglieri di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti, Ciro Maschio, Marco Padovani, Maddalena Morgante, Maria Fiore Adami, Leonardo Ferrari, Massimo Mariotti, Raimondo Dilara presidente della V circoscrizione e Alberto Padovani presidente della IV e Federico Sboarina.
“Va bene che il Sindaco Damiano Tommasi abita fuori città, ma è mai venuto con l’assessore Ferrari a controllare lo stato dei lavori? Se così fosse, non avrebbero mai annunciato l’apertura del sottopasso in questi giorni”, conclude Polato con i colleghi di partito.