Stagione Lirica: chi ci sarà e cosa non vedremo. Gasdia: “Vogliamo ripartire ad agosto” La sovrintendente della Fondazione Arena illustra il progetto per quest’estate

Sarebbe stato “Cavalleria Ru­sticana-Pagliacci”, il 13 giugno, ad aprire il Festival a­reniano. La regia delle due opere di Pietro Mascagni e Ruggero Leoncavallo, as­senti dall’anfiteatro dal 2006, era stata affidata a Ga­briele Muccino. Tutto rin­viato al 2021. Come A­i­da, Nabucco, La Traviata, Turandot. E ancora il Re­quiem di Giuseppe Ver­di il Gala Domingo O­pera Ni­ght e quello di Ro­berto Bol­le and friends. Aida, l’anno prossimo, festeggerà il 150 anni­ver­sario, e verrà proposta in for­ma di concerto il 19 giu­gno, come “prima”, la gran­de aper­tura dopo l’unica interru­zione del Festival, se si e­scludono quelle imposte dal­la guerra. L’Arena, que­st’e­state, rimarrà triste­men­te vuota e silenziosa. Sem­brerà irreale. La sovrinten­dente Ce­ci­­lia Gasdia, però, as­sicura che il silenzio non sarà assoluto. Dovrebbe es­sere interrotto da qualche spet­tacolo-evento di cui ha for­nito alcune anticipazioni al Cor­riere della Sera. “Vo­gliamo riaprire in agosto. E­ra doveroso da parte nostra programmare il futuro con lucidità e senza paura” ha detto al quotidiano di via Sol­ferino. “Intendiamo par­tire il secondo weekend di agosto, con un’appendice a set­tem­bre potremo arrivare a un po’ più di dieci serate”. E però bisognerà attendere il parere del comitato tecni­co-scienti­fico. A questi spet­t­acoli, ha an­nunciato il so­prano, do­vreb­bero parteci­pa­re “le stelle della lirica”. Tra queste Anna Netre­bko, Plá­cido Domin­go, Lisette Orope­sa, Sonya Yoncheva e Ma­rina Re­beka. Il mini-cartellone por­te­rebbe que­sto titolo, “Nel cuore della musica”. Niente intervallo, ha sotto­lineato la Gasdia, “la durata sarà di un’ora e mezza. Stiamo ul­timando il proto­collo sanita­rio, abbiamo usa­to quello di aziende già ri­partite ade­renti a Confcom­mercio e Co­nfin­dustria ma l’ab­biamo miglio­rato e modifi­cato per adattar­lo alle nostre specifi­cità: loro non hanno il coro”, ha sotto­lineato la so­vrin­ten­dente. “E poi i nostri stan­dard sono più alti perché i numeri sono ri­dotti rispetto a una fabbrica, abbiamo u­no spazio enorme con 16 in­gressi e all’aperto. A­spett­ia­mo il sì dal go­verno”. Ci au­guriamo che vi siano tutti le condizioni. La Gasdia ha fornito ulteriori dettagli sul proget­to.“Pre­vediamo ­ spet­­­tatori sulle gra­dinate (la ca­pienza è di 13.500, ndr) a cerchi con­centrici. Il pub­bli­co, visto che il traffico ae­reo e di treni sarà ridotto, sarà in pre­valenza formato da i­taliani. L’or­­­che­stra verrà po­sizionata in pla­tea con di­stanze ampie, il co­ro dispo­sto a ellisse, tut­t’intorno in un’unica fila. L’as­setto sarà inedito, diverso da come è stato visto fino ad oggi. Il co­sto dei biglietti” ha con­­cluso la sovrintendente “sa­­rà contenuto, da gradi­nata. Il mancato incasso per il 2020 è di circa 20 milioni, ma i conti saranno in attivo”.

A.G.