Strutture alberghiere e lavoro “nero” Erano dotate di 130 camere con una ristorazione da 300 coperti. Sanzioni per 130 mila euro

L’attività della Guardia di finanza di Verona diretta al controllo del settore della fornitura di manodopera ha permesso di scoprire 129 lavoratori «irregolari» e 7 lavoratori «in nero».
L’attività ispettiva è stata preceduta da una mirata analisi di rischio dello specifico comparto economico di riferimento che ha permesso di concentrare l’azione investigativa nei confronti di due strutture alberghiere e una struttura alberghiera che fornisce anche servizio di ristorazione. Queste strutture (tutte riconducibili al medesimo soggetto) si trovano nei Comuni di Soave e San Bonifacio e sono dotate, complessivamente di circa 130 camere e di oltre 300 «coperti» per quanto riguarda la ristorazione.
Il sistema illecito adottato prevedeva: il ricorso alla manodopera di lavoratori formalmente forniti da cooperative con sede a Napoli. In realtà i lavoratori avrebbero dovuto essere riconosciuti come dipendenti delle tre strutture ricettizie; che le cooperative non provvedessero, in tutto o in parte, agli adempimenti previsti in materia fiscale, previdenziale e assicurativa (di fatto hanno omesso i versamenti delle relative somme).
Si consideri, al riguardo che una parte dello «stipendio» dei lavoratori (soprattutto prestazioni di lavoro straordinario) era erogato direttamente dalle tre strutture alberghiere.
Sette lavoratori sono risultati essere impiegati in assenza di qualsiasi tipo di contratto e di tutela assicurativa e quindi completamente in «nero» e sono stati individuati mentre erano intenti a svolgere le loro mansioni proprio al momento del controllo dei finanzieri. I 129 lavoratori «irregolari» sono stati, complessivamente, impiegati nel corso di un anno e mezzo. Le operazioni di controllo sono state svolte anche in collaborazione con l’Ufficio Territoriale del Lavoro di Verona. In capo alle cooperative è stato possibile ricostruire, per gli anni dal 2018 al 2019, irregolarità per oltre 50 mila euro. Al datore di lavoro sono state, inoltre, contestate sanzioni amministrative per oltre 132 mila euro. Si è riusciti, in particolar modo, a disvelare il crescente utilizzo dello strumento dell’intermediazione illecita (c.d. «caporalato») e delle altre gravi forme di prevaricazione da parte di imprenditori senza scrupoli che, oltre a ledere i diritti dei lavoratori privandoli della dovuta tutela assistenziale e previdenziale, ostacolano la normale concorrenza fra le imprese che operano nella legalità e accrescono il carico fiscale per i cittadini onesti.
Si consideri che l’impegno profuso dai finanzieri scaligeri ha permesso, nel corso del 2019, di individuare oltre 950 persone impiegate in violazione della normativa sul lavoro (265 lavoratori in «nero» e 691 lavoratori irregolari) e di sanzionare 108 datori di lavoro responsabili dell’impiego illegale di manodopera.