Tanti successi, ma un solo impianto Pe ora la struttura sportiva viene condivisa con l’hockey. A caccia di uno sponsor

Sacrificio, condivisione, passione. Sono questi alcuni degli elementi che guidano i giovani atleti e atlete di Artiskate ASD di Verona, la federazione sportiva di pattinaggio artistico a rotelle.
Ai recenti campionati italiani di Reggio Emilia, tre quartetti (Etoile, Magic Skate, Celebrity) e un gruppo junior spettacolo (Artshow), si sono qualificati per i campionati europei di Parades in Portogallo dal 4 al 6 maggio, e due dei quattro quartetti (Magic Skate e Celebrity) si sono qualificati per i campionati del mondo in Colombia a settembre.
Oggi per “La Cronaca di Verona’’ abbiamo intervistato Stefania Poli, presidente e allenatrice della federazione che svolge questo lavoro con competenza e dedizione assieme a Sabrina Scatizzi e Valeria Collanega, che da circa un anno è entrata a far parte del team di allenatrici.
Stefania ci vuole parlare di questa disciplina forse ancora troppo poco conosciuta?
Il pattinaggio artistico a rotelle è una disciplina nata nel 2000 ed è entrata nei campionati mondiali a partire dal 2010, mentre la categoria quartetti è entrata come prima volta nel 2014. Questo sport prevede un’attività individuale più incentrata su salti e trottole oppure di gruppo, caratterizzata da tecniche ben specifiche come cambi di formazione, figurazioni o sollevamenti. Il pattinaggio artistico a rotelle è in continua evoluzione, stanno crescendo in particolare i numeri di iscritti ai gruppi spettacolo. È importante l’aspetto congregativo, di condivisione e di socialità, anche nel senso di unire le forze per raggiungere i singoli obiettivi che questo sport comporta.
Ci racconta il percorso sportivo e disciplinare svolto assieme alle vostre atlete e atleti per arrivare a qualificarsi ai campionati europei.
I percorsi partono sempre da lontano, per formare un’atleta agonista la strada è lunga e piena di impegno, passione e allenamento, anche perché questo sport comporta sacrifici e uno sforzo anche in termini economici che grava spesso solo su genitori e società. Per questo ci tengo a sottolineare che l’elemento fondamentale è la passione e il divertimento, questi fattori permettono di superare le difficoltà e di accettare i sacrifici come prove per raggiungere obiettivi e allenare la propria passione.
In termini di tempo, quanto si deve allenare un atleta per raggiungere questi livelli? E quanti sacrifici questo sport comporta?
I nostri ragazzi si allenano quasi 6 giorni a settimana, almeno 3 o 4 ore al giorno. Più è importante la competizione e più le ore di allenamento aumentano. Gli atleti ne sono consapevoli e guardando da chi ci è già passato traggono ispirazione e cercano sempre di dare il meglio.
Speranze e progetti futuri?
Mi piacerebbe che ci fossero più impianti sportivi, dal momento che a Verona ce n’è solo uno che condividiamo con hockey e altre realtà di sport a rotelle. Ci auguriamo in futuro che si possa costruire un nuovo impianto, che qualche sponsor si avvicini alla nostra realtà, che l’asticella rimanga sempre alta e spero che sempre più bambini e ragazzi si avvicinino a questo sport.

Francesca Brunelli