Taxi e bus veronesi a rischio stop Riconoscimento del carburante professionale: mossa importante

L’escalation da record dei prezzi dei carburanti per autotrazione, oltre a danneggiare tutto il comparto del trasporto merci sta purtroppo mettendo in ginocchio anche le imprese del trasporto persone. In Italia si parla di 29 mila attività nel perimetro del trasporto mediante autobus e taxi o servizi di noleggio con conducente, di cui circa 7mila a livello Veneto.
L’impatto dell’aumento del carburante è talmente penalizzante, per un settore già colpito duramente dalla crisi pandemica, che si scaricherà sui margini di profitto e sul valore aggiunto di ciascuna impresa. In particolare, sul comparto taxi che opera con tariffe amministrate, sulle imprese di bus che operano in sub affidamento nei servizi di Tpl, sulle imprese di noleggio con conducente auto e bus che non hanno più beneficiato della moratoria dei leasing in un mercato che non ha mai dato cenni di ripresa. CNA Fita e le altre associazioni di categoria chiedono al Governo che si faccia interprete del forte disagio delle imprese, mettendo in campo strumenti che possano alleviare le gravi ripercussioni derivanti da questa tensione sui prezzi che, peraltro, non vede tregua nel breve periodo. “L’aumento delle tariffe – spiega Daniela Campostrini, presidente Taxi CNA Veneto – è la prima richiesta che arriva da più parti in questo comparto, ma è una procedura molto complessa, che richiede un tempo lunghissimo prima del parere definitivo dell’Autorità dei Trasporti. A noi però in questa fase servono interventi rapidi e immediati, altrimenti il rischio è che per molti sia più conveniente mantenere il mezzo fermo che lavorare. Ciò che chiediamo al governo è un intervento strutturato, e già il riconoscimento del carburante professionale potrebbe essere una prima importante mossa strategica in questa direzione. Purtroppo il conflitto russo-ucraino sta ulteriormente rallentando una ripresa già lenta prima, l’aumento generalizzato dei prezzi sfavorisce infatti anche il turismo su cui si regge la nostra attività, e quindi lo scenario è purtroppo ancora di crisi profonda’’.