TRAFFICO INTERMODALE “ALL’ULTIMO MIGLIO” L’obiettivo è quello di trasferire entro il 2030 il 30% del traffico merci dalla gomma al ferro

Ottimizzare lo sviluppo del traffico intermodale lungo i principali nodi logistici veneti con un approccio congiunto e globale tramite il Piano regionale del Trasporto Merci. Questo il progetto del seminario organizzato nella sede di Confindustria dal titolo “Veneto Intermodal Final Agenda”, presenti Michele Bauli presidente di Confindustria Verona e Matteo Gasparato presidente del Consorzio ZAI. La regione Veneto è interconnessa da tre Corridoi europei Ten-T: Scandinavo-Mediterraneo (Asse del Brennero), Mediterraneo (Asse Est-Ovest) e Adriatico Baltico (Valico del Tarvisio). Tale strategica localizzazione geografica ne fa uno snodo fondamentale per il traffico merci sulla direttrice Nord- Sud attraverso il transito del Brennero e del Tarvisio, ma è anche una macro area fondamentale per i collegamenti Est- Ovest lungo il Corridoio Mediterraneo, asse potenziale di sviluppo dei traffici delle imprese italiane che esportano nell’Est Europa. Nonostante il rallentamento del commercio mondiale, le esportazioni venete hanno raggiunto nel 2018 il loro massimo storico. Nel 2018 le esportazioni venete sono state pari a 63,3 miliardi di euro e hanno registrato un tasso di crescita (+2,8%). Da questo andamento si evince l’importanza del progetto Veneto Intermodal il quale mira a rafforzare i legami commerciali con i nodi logistici e potenziare la rete di collegamenti intermodali sia a livello locale che a livello nazionale. Al bando 2018 del Programma CEF è stato approvato il progetto VENETO INTERMODAL promosso e coordinato da Interporto Quadrante Europa di Verona, che coinvolge come partner regione Veneto, rete Ferroviaria Italiana e Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale. L’importo complessivo del progetto è di 4.032.760, co-finanziati al 50%. L’evento di lancio del progetto che si è tenuto in Confindustria, era incentrato sul trasporto intermodale a livello regionale, diviso in 2 sessioni: la prima inerente presentazione del progetto, in cui i quattro partner di progetto hanno presentato le attività previste per lo sviluppo dell’ultimo miglio ferroviario nei nodi regionali e una seconda con la discussione sul mercato del trasporto intermodale e le prospettive regionali, con interventi di Confindustria Verona, Mercitalia, Grimaldi, Codognotto. Il quadro generale all’interno del quale si svilupperà il progetto è costituito dal Piano dei trasporti della regione Veneto, con particolare riferimento alla sua parte relativa alle merci e alla logistica. L’azione nel suo complesso mira al potenziamento del cosiddetto “ultimo miglio” di tre infrastrutture regionali di interesse comunitario, Interporti di Verona e Padova e Porto di Venezia, tutti nodi Core della rete TEN-T, infrastrutture che permettono l’interscambio commerciale con il resto d’Europa e del mondo per le aziende localizzate sul territorio regionale. Per Gasparato “Consorzio ZAI è pronto a giocare un ruolo da leader tra i terminal intermodali europei in pieno accordo con la Commissione Europea, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le istituzioni regionali e locali. In questo quadro abbiamo visto approvato un progetto che ammonta complessivamente a 4 milioni di euro, con un valore per l’Interporto Quadrante Europa di Verona pari a due milioni, con un contributo del 50% . Non ci limitiamo quindi a gestire la quotidianità “subendo” il traffico ma adottiamo un approccio “proattivo” guardando al futuro soprattutto in vista dell’apertura del Tunnel di Base del Brennero e alle sue opere connesse. La progettazione del nuovo terminal, che faremo a quattro mani con RFI, sarà fondamentale per rispondere alle nuove esigenze di trasporto sull’Asse del Brennero e per cercare di consolidare la nostra leadership europea”.