Traguardi apre le porte del suo cantiere. Il movimento si prepara per le amministrative Ferrari, che attende risposte all’invito lanciato il 28 settembre, non vuole “civiche finte”

Traguardi al lavoro per il 2022. Il movimento civico interviene nel dibattito sulle liste civiche in città aprendo le porte del proprio cantiere programmatico. I requisiti? Discontinuità con le ultime amministrazioni, e accento su ambiente, inclusione e attrattività. «Esponenti politici veronesi di ogni colore, PD compreso, stanno lanciando idee per nuove liste civiche, utili parrebbe ad aprirsi alla città. Bene, per carità. Ma c’è un vizio d’origine alla base del ragionamento: i progetti politici hanno bisogno anzitutto di idee e proposte, le etichette vengono dopo» dichiara Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi, reduce dal successo dell’evento organizzato il 28 settembre al cinema Kappadue per lanciare in vista delle prossime elezioni. Per Giacomo Cona, segretario di Traguardi, il punto centrale è chiaro: «il civismo è una risorsa preziosa per la politica locale, ma solo se l’etichetta corrisponde al contenuto, a partire dal coinvolgimento dei cittadini nelle proposte e nelle visioni per la città di domani. Altrimenti, e l’abbiamo visto alle ultime elezioni, diventa solo una maschera per camuffare i partiti in crisi di idee e di progetti. Traguardi è nato per questo, e da più di due anni lavora per dare una voce forte e alternativa ai veronesi che delusi dal governo attuale della città e da quello dei precedenti 10 anni». «Penso sia bene dirlo chiaro fin da ora – conclude Ferrari – non tanto in vista delle prossime regionali, dove occorreranno idee forti e nuove per scalzare il “doge” Zaia dalla sua poltrona, ma per le elezioni amministrative del 2022. Che serva un’interlocuzione larga e inclusiva tra tutte le forze liberali e progressiste sono il primo a crederlo, ma questa scelta non può essere dettata solo da logiche di convenienza. Di civiche “finte” ne abbiamo viste tante alle scorse elezioni amministrative, ma il risultato una volta giunte al governo della città? Nessuna idea, e il maquillage sciolto rapidamente per mostrare la loro vera natura di cartelli elettorali. A Verona serve altro, servono visione, idee, una politica ambiziosa e coraggiosa che affondi le radici in principi e valori chiari. Quelli imprescindibili per noi? Pia­nificazione urbanistica radicalmente di­versa da quella dell’era tosiana”.

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