Trasformisti di provincia La prossima tornata elettorale che vedrà impegnati 48 Comuni veronesi sta regalando scenari insoliti con le più disparate coalizioni. Alle urne 300 mila cittadini.

Tra voltafaccia e cambi di casacca

Casi eclatanti a Sommacampagna e Negrar

Scenari insoliti. Coalizioni più disparate. La tornata elettorale delle amministrative del prossimo 8-9 giugno regala, da sempre, panorami contrastanti e anche questa volta non c’è eccezione.
Sono 48 i Comuni veronesi che eleggeranno il sindaco per una chiamata alle urne di ben 300 mila cittadini. Da sempre è l’appuntamento con il voto più sentito, più partecipato, anche se si dovrà tenere conto di una percentuale di astenuti che, anche alle amministrative, è in continua ascesa. Una crescita che le grandi manovre della vigilia, anche in paesi di piccola entità, pare possa alimentare.
Partiamo da Sommacampagna. Residenti sotto i 15 mila, quindi nessun, eventuale, ballottaggio. Ma le liste in lizza dovrebbero essere solo due. La vera notizia, tuttavia, è che il sindaco uscente, Fabrizio Bertolaso, si ricandida cambiando casacca. Sindaco per una manciata, risicata, di voti con il centrosinistra passa ora a guidare la coalizione del centrodestra. Un fulmine a ciel sereno che spiazza tutti. Di “cittadini increduli”, di “amarezza e delusione”, di “voltafaccia” parla apertamente Giandomenico Allegri, vice sindaco e leader di Sommacampagna Popolare che ha incontrato la cittadinanza spiegando i motivi della mancata dimissione dei rappresentanti del centrosinistra in consiglio comunale come “atto di responsabilità per non bloccare i progetti in essere”. Proprio Allegri, verosimilmente, sarà il candidato con il quale si fronteggerà Bertolaso. Si era fatto anche il nome dell’ex sindaco Graziella Manzato di cui Bertolaso aveva preso il posto ma la diretta interessata ha, per ora, fatto un passo indietro.
Se a Sommacampagna è il sindaco a saltare il fosso a Negrar lo scenario non è, poi, tanto differente. Sulla carta, a scanso di sorprese dell’ultima ora, non ci sarà ballottaggio perchè, pur avendo il Comune più di 15 mila abitanti, ci sono due sole coalizioni. Derby tra avvocati, centrodestra con Giorgio Mancini, centrosinistra con Fausto Rossignoli. Ma non è così semplice. Intanto nella coalizione che sostiene Mancini oltre a Forza Italia e Fratelli d’Italia vi è la Civica “Noi con Voi” capitanata dal sindaco uscente Roberto Grison, eletto nelle tornate precedenti con il centrosinistra e dalla fedelissima ex assessore alla Cultura Camilla Coeli. Nel centrosinistra, invece, oltre a tre civiche di ispirazione progressista, Rossignoli è stato vicesindaco con Grison per poi andarsene lo scorso anno per contrasti con l’ex maggioranza, vi è, con tanto di simbolo, la Lega che ha quindi rotto il fronte unitario del centrodestra e, seppure ancora non ufficializzata, pare certa la presenza di Negrar Domani, lista di chiaro riferimento a Verona Domani di Matteo Gasparato, in Comune a Verona opposizione più intransigente al centrosinistra di Damiano Tommasi. Insomma acque agitate e sia da una parte che dall’altra, liste che cambiano coalizione per il più totale smarrimento degli elettori.
Rimanendo in Valpolicella anche la tornata di San Pietro In Cariano presenta qualche anomalia. I candidati in questo caso dovrebbero essere tre, il sindaco uscente Gerardo Zantedeschi, con lui Lega e Fratelli d’Italia, Alberto Marchesini con forze civiche e Pd e il già sindaco Giorgio Accordini, espressione di un movimento civico. Qui l’ago della bilancia potrebbe essere Forza d’Italia che non si è ancora espressa e non ha chiarito chi appoggerà.
Al voto andrà anche Sant’Ambrogio dove Roberto Zorzi, centrodestra, è alla caccia del terzo mandato. Da verificare se l’opposizione riuscirà a trovare un nome unico per contrastare la forza dell’attuale primo cittadino, oppure ci saranno più liste.
Stesso scenario apparente a Fumane dove si ripresenta il sindaco uscente, Daniele Zivelonghi, centrodestra e a Marano dove si ripropone Giovanni Zardini e non si hanno, attualmente, notizie di possibili avversari per cui da battere ci sarà solo il quorum.

Mauro Baroncini