Un capolavoro per gli occhi e il cuore Si tratta del film“Coraline e la porta magica’’ girato in stop motion da Henry Selick

Per questa nuova uscita sulle Perle del cinema, una piccola guida su due film d’animazione in stop motion, inconsueti ma commoventi, da recuperare con grandi e piccoli davanti a una tazza di tè in un pomeriggio piovoso.

CORALINE E LA PORTA MAGICA (2009) – Apple TV

Coraline Jones girovaga annoiata nella sua nuova casa dove ha appena traslocato con i genitori, finché non fa una scoperta straordinaria: in una stanza c’è una porta segreta che conduce a una realtà alternativa molto più bella di quella che la ragazzina sta vivendo nel mondo “normale”. Finché le cose non iniziano a rivelarsi per quello che realmente sono…
Ispirato all’omonimo best-seller di Neil Gaiman, il film d’animazione girato in stop motion da Henry Selick è, senza mezzi termini, un capolavoro per il cuore e per gli occhi di grandi e piccoli. Delicata e istruttiva favola nera, Coraline e la porta magica ci racconta la storia di una undicenne qualunque che impara apprezzare il valore delle piccole cose, l’importanza del focolare domestico e la capacità educativa della quotidiana noia infantile, elemento cruciale nella vita di qualsiasi bambino, perché è proprio da quella che potrà nascere, se ben nutrita e direzionata, la più grande creatività. Nota di merito a un notevolissimo stop motion, che sul piano estetico non può che meravigliare lo spettatore per cura e dettaglio dell’animazione, e la enorme capacità della sceneggiatura di riuscire a trattare temi quotidiani con una grande profondità di pensiero e senza alcuno schematismo narrativo.

KUBO E LA SPADA MAGICA (2016) – Apple TV

Kubo è un ragazzino dotato di un potere magico, ereditato dalla sua famiglia, che gli permette di dare vita alla carta con il suono. Quando il giovane cantastorie si avventurerà troppo a fondo nell’esplorazione del proprio passato, antiche forze e spiriti malvagi arriveranno a cercarlo per compiere una terribile vendetta…
Dopo Coraline e la porta magica e ParaNorman, il team della Laika Entertainment tocca ancora le vette del cinema d’animazione; e non parliamo soltanto della maestria con cui è impiegata la tecnica della stop-motion, dotata di una fluidità mai vista prima d’ora, ma anche e soprattutto del valore e della forza narrativa che la storia di questo ragazzino cantastorie porta con sé. Sorprende sin da subito una specificità dell’estetica dei tratti dell’animazione, figlia delle tradizioni culturali nipponiche, qui proposte intelligentemente anche come importanti pezzi del puzzle narrativo. Piccolo grande narratore di storie, Kubo è desideroso di scoprire la storia dei suoi avi, e come nelle migliori saghe famigliari la scoperta della propria origine non può che derivare dalla conoscenza di sé e della propria storia: la memoria avvolge così l’intero racconto, facendo da fil rouge a intrecci sovrannaturali e a vari sottotesti narrativi capaci di forgiare, nel bene e nel male, un giovane protagonista che imparerà così a fronteggiare un presente – talvolta triste e cattivissimo – con uno sguardo amorevole e nuovi occhi.

Maria Letizia Cilea