Un classico incrocio di doppi ex. La sfida tra Verona e Salernitana vale la speranza di salvezza Il nome più altisonante è quello di Totò De Vitis, ma ci sono Ferrarese, Fattori e Di Vaio

La sfida tra Verona e Salernitana è anche il classico incrocio di doppi ex. Il nome più altisonante è quello di Totò De Vitis, bomber di razza che ha lasciato ottimi ricordi in entrambe le piazze. «Andai a Salerno, nei primi anni della mia carriera, con la squadra in serie C dopo che l’anno prima avevo conquistato la B con il Palermo. In 24 partite segnai 16 gol e divenni quasi un idolo. Sono tornato da avversario otto anni più tardi e mi hanno riservato un’accoglienza calorosissima. Anche a Verona, però sono stato molto bene. Ho passato gli ultimi quattro anni della mia carriera. Abbiamo conquistato due promozioni in A ma, soprattutto, sono stato molto bene con tutti, squadra, club, staff e tifosi” è il suo ricordo dei suoi trascorsi granata e gialloblù, a testimonianza del forte legame ancor oggi esistente e mai venuto meno nel tempo. Ad aver intrecciato le loro vite sportive con i due club sono anche due tra i migliori profili usciti negli ultimi vent’anni dal Settore Giovanile gialloblù. Parliamo, naturalmente, di Claudio Ferrarese e Stefano Fattori. «A Salerno – è il ricordo di Ferrarese – vissi una stagione importante ed estremamente positiva per me. Disputai un campionato da titolare, segnando quattro gol e contribuendo al raggiungimento di una salvezza incredibile. La mia stagione fu così buona che l’anno successivo mi guadagnai la chiamata in serie A da parte del Cagliari. Riguardo a Verona, invece, diventa difficile concentrare tutto in poche parole. Sono di Verona, ho avuto la fortuna di vestire la maglia dell’Hellas. In gialloblù ho vissuto anni belli e altri meno, con due promozioni e la brutta retrocessione contro lo Spezia che ancor oggi fatico a digerire. Sono cose, però, che fanno parte del gioco. Il calcio è anche questo». Alle sue parole, fanno seguito quelle di Stefano Fattori che proprio a Salerno visse la sua prima stagione da protagonista come uno dei migliori liberi della C di quell’anno, prima della definitiva consacrazione in maglia gialloblù, con promozione in serie A e fascetta di capitano annessa: “Salerno è stata la mia prima tappa professionale che ricordo con molto piacere. Poi Verona, invece, è la squadra del cuore. Un’esperienza bellissima con la promozione in A da capitano, soddisfazioni che oggi a tanti anni di distanza rimangono motivo di grande orgoglio personale». L’ultimo illustre doppio ex è, infine, Marco Di Vaio. La sua stagione all’Hellas, come compagno di Ferrarese e Fattori, trascorsa purtroppo ai margini a causa di un fastidioso infortunio muscolare, ebbe il suo momento di gloria con la rete messa a segno contro la Lucchese, all’ultima giornata di campionato, che regalò alla squadra gialloblù di Attilio Perotti la promozione in serie A. Lasciato l’Hellas, l’attaccante cresciuto nel Settore Giovanile della Lazio, prese proprio la strada di Salerno dove, questa volta a suon di reti, ben 21, fu lo straordinario protagonista della prima promozione in A del club granata.

Enrico Brigi