UN SERATA IN RICORDO DI LAURA MORETTO Cena di beneficienza e concerto funky in favore dell’associazione l’Acero di Daphne che sostiene i malati terminali offrendo cure palliative

Lo scorso 17 giugno presso la prestigiosa location di Villa Quaranta e stata organizzata una grande festa di beneficenza per una raccolta fondi straordinaria a favore dell’Associazione Onlus L’Acero di Daphne. Alla serata erano presenti molte autorità cittadine, imprenditori veronesi, medici colleghi del prof. Giuseppe Moretto e ad altre quattrocento persone che con la loro presenza hanno voluto contribuire al successo della serata. L’Associazione nasce per onorare la memoria di Laura Moretto deceduta all’età di 26 anni dopo una lunga e devastante malattia affrontata con grandissima dignità. Il prof. Giuseppe Moretto papà della ragazza, primario di neurologia all’ospedale di Borgo Trento insieme alla moglie Patrizia (Presidente) hanno dato vita a questa Associazione Onlus che ha come finalità principale aiutare attraverso cure palliative (musico-terapia, teatro, sostegno psicologico a loro e alle loro famiglie) queste persone terminali affinché ne traggano beneficio e possano per quanto possibile, avere fino alla fine, una qualità di vita “dignitosa”. La serata è stata allietata dalla musica dei Funky Town Band, dalle magie del mago Swan, da una bravissima danzatrice del ventre, dal DJ Steve e da una ricca lotteria, grazie al generoso contributo di moltissime Aziende. Il primo premio e stato offerto da Fvcina Exs azienda di Vicenza che si colloca tra i marchi più prestigiosi nel settore del lusso, che ha voluto donare una splendida borsetta da sera creata per l’occasione!!

Il nome dell’Associazione L’Acero di Daphne: La foglia di acero è il simbolo del Canada, paese che Laura amava e che aveva scelto come seconda patria. Daphne è il nome della ninfa trasformata in alloro, da cui deriva il nome Laura. Per l’occasione la nota scultrice Elda Calvi ha creato un’opera ispirata al logo dell’Associazione e che ha donato a questi splendidi genitori!

(Foto di Federico Cappellato)