“Verona indignata per questa revoca” La petizione del Pd raccoglie presto più di 2000 firme. “La città non si riconosce in delibere come questa, determinata da ragioni che fanno male alla democrazia”

La petizione promossa dal capogruppo comunale Pd Federico Benini per revocare il provvedimento con cui il Consiglio comunale di Verona del 23 dicembre, a maggioranza, ha ritirato la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano ha raggiunto in poche ore la soglia delle 2000 sottoscrizioni.
“Non si tratta di una sorta sondaggio su Saviano – precisa Benini – parliamo invece di migliaia di veronesi indignati, mortificati e arrabbiati per l’arroganza di una amministrazione che dopo 12 anni toglie la massima onorificenza cittadina perché il suo destinatario, Saviano, nel frattempo è entrato in aspra polemica con il leader nazionale della Lega”.
“Un ‘reato d’opinione’ che fa passare in secondo piano le motivazioni per cui la cittadinanza onoraria venne conferita. Leggiamo, infatti, da delibera del 2008, votata dallo stesso consigliere Zelger ora promotore della revoca, che Saviano è ‘l’uomo coraggioso che in forza soltanto della dignità e del suo amore per la giustizia è diventato simbolo della lotta all’attività camorristico-mafiosa ed esempio di forte impegno civile nel ricordo di migliaia di vittime e contro la piaga della criminalità organizzata’”.
“E’ dunque inaccettabile che la deferenza verso il leder politico di turno arrivi al punto da oscurare valori assoluti come la difesa della legalità e la lotta alle mafie” rimarca Benini. Che conclude: “Non è la prima volta che questa amministrazione cade su simili bassezze politiche e morali. Di qui i tanti commenti dei sottoscrittori che dicono di essere “stufi” di doversi vergognare della propria città. O meglio: della figura meschina che questa maggioranza oscurantista e retrograda fa fare alla città, perché Verona è molto meglio di come questa maggioranza la rappresenta”. La vicenda ovviamente non finisce qui, come non finisce qui la petizione del Pd. Staremo a vedere.

Pasetto va giù duro: “Un’offesa per tutti”

“La revoca della cittadinanza a Saviano perchè ha osato criticare Salvini è una offesa a tutta Verona e a tutto il Veneto. La città è ostaggio di una cultura politica fascio-leghista che censura chi critica la Lega ma è accondiscendente verso chi, negli ambienti dell’estrema destra, sfascia la città per criticare le misure anti covid. Per storia, cultura e sviluppo economico e sociale Verona dovrebbe invece essere simbolo di una città aperta ed inclusiva. L’opposto di quello che questa giunta rappresenta”.
Lo dichiarano Anna Lisa Nalin, componente della segreteria di +Europa e portavoce regionale in Veneto, e Giorgio Pasetto coordinatore di +Europa Verona.
Sulla vicenda anche il parere del segretario del Pd Facincani: “Nel caso della revoca della cittadinanza onoraria allo scrittore Saviano emerge chiaramente la volontà di punire non solo il dissenso che lo scrittore esprime ed ha espresso nei confronti dell’operato dell’ex Ministero dell’Interno Salvini, ma soprattutto chi ha idee diverse da chi è al potere in quel momento.

Non mi meraviglia che il consigliere Zelger, abituato a cambiare idea e casacca a seconda delle convenienze politiche del momento, abbia chiesto l’approvazione della sua proposta, motivata principalmente da adulazione e servilismo nei confronti del suo leader politico di turno. Mi indigna di più che abbia trovato consenso dalla maggioranza del consiglio comunale.
Mi stupisce inoltre che il Sindaco Sboarina o lo stesso presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio, che nel 2008 furono tra quelli che votarono a favore della cittadinanza onoraria a Saviano, non comprendano che quello che hanno appoggiato sia nient’altro che un atto di rappresaglia politica contrario ai valori democratici sui quali hanno giurato”.