Via Campofiore, struttura per senza fissa dimora Fa parte del complesso ex Camploy, servirà come ambulatorio e infermeria e uffici. La spesa? Mezzo milione con fondi Pnrr

La chiesetta sconsacrata adiacente all’ex asilo notturno Camploy diventerà un ricovero per persone senza fissa dimora: lo ha deciso la Giunta comunale che utilizzerà 500 mila euro dei fondi Next generation Eu nell’ambito del Pnrr, obiettivo Inclusione e coesione. La destinazione dell’ex chiesetta che si trova a Veronetta, all’inizio di via Campofiore arrivando da Porta Vescovo, è esattamente quella di “Housing temporaneo e stazione di posta per le persone senza fissa dimora.” con ambulatorio medico/infermieristico e uffici funzionali all’asilo notturno. Nella relazione tecnica comunale si legge inoltre che per completare il Centro servizi dell’asilo notturno saranno inclusi servizi di accoglienza e orientamento, segretariato sociale e raccordo con i servizi socio-sanitari del territorio. “Risulta necessaria anche la fornitura di tutte le dotazioni strumentali e di arredo necessarie alla sede del Centro Servizi già realizzata con fondi POR FESR ed altresì ampliandone le funzionalità mediante la ristrutturazione di uno spazio attiguo che ospiterà ulteriori uffici e l’ambulatorio medico/infermieristico. In questo modo si potrà raggiungere un numero minimo di 150 beneficiari dei molteplici servizi offerti dal centro”. Ma perché si rende necessaria una struttura di questo genere? La spiegazione è contenuta nella relazione comunale che rivela dati interessanti: “Delle 730 persone transitate negli asili notturni cittadini nel 2021 oltre il 48% era portatrice di problematiche di natura sanitaria le quali pur potendo usufruire di un posto letto la notte durante il giorno non hanno un adeguato ricovero sociale. Spesso anche le problematiche di ricaduta riscontrate nella popolazione dei senza dimora con dichiarate problematiche di dipendenza da sostanze e alcol correlate (che pesano rispettivamente nella misura del 28% e del 16% sul totale delle persone accolte nel 2021) sono acuite dall’assenza di occasioni occupazionali, luoghi di ristoro e socializzanti durante il giorno. E’ pertanto necessaria sul territorio la presenza di un Centro Servizi quale punto di riferimento per offrire risposte a bisogni diversificati, orientare ad informare e fornire assistenza alle persone in condizioni di marginalità estrema”.