Woody Allen gioca con realtà e illusione Alla veneranda età di 88 anni il regista statunitense porta a termine la sua ultima fatica

In occasione dell’uscita su Sky OnDemand del suo ultimo Colpo di fortuna, eleggiamo a protagonista di questa nostra uscita della rubrica Le perle nascoste del cinema il caleidoscopico Woody Allen, consigliandovi in chiusura un altro suo film tra i più belli dell’ultimo suo decennio artistico.
Colpo di fortuna – (2023, Sky OnDemand)
Dopo anni di lontananza, Fanny e Alain si rincontrano per caso in una strada di Parigi e si innamorano. La storia con l’ex compagno di scuola fa riscoprire a Fanny un lato di sé da troppo tempo messo da parte, mentre Alain si prepara ad esordire come nuova promessa del panorama letterario francese.
Alla veneranda età di 88 anni Woody Allen ama ancora giocare con realtà e illusione, e torna a farlo in grande stile con la sua ultima fatica, la prima della sua carriera realizzata interamente in lingua francese e l’ennesima capace di mettere in scena con classe il gioco delle coppie con arguzia. Colpo di fortuna è, come spesso accade nelle opere di Allen, frutto di un lavoro di scrittura cesellato e attento, così come pastellati sono i colori della fotografia e curatissima è l’atmosfera mantenuta durante il corso della vicenda. Ciò che di nuovo si trova invece in questo film è il cambio di ritmo – e di genere – che interviene a un certo punto del flusso narrativo, in maniera del tutto inattesa e piacevolmente riuscita: la commedia d’amore si trasforma infatti in una dark comedy dalle tinte quasi thriller, per concludersi poi con un colpo di coda che focalizza con precisione la tricotomia tra verità, fantasia e idealizzazione della realtà così come vissuta nel nostro complicatissimo mondo contemporaneo.
La ruota delle meraviglie (2017 – Amazon Prime Video)
La storia di quattro personaggi si intreccia ai piedi della ruota delle meraviglie, attrazione principale di una Coney Island anni ‘50 cadente e rassegnata alla falsità del mito americano.
Vero omaggio del regista americano allo squallore a alla mediocrità, La ruota delle meraviglie è probabilmente il film più riuscito della filmografia di Woody Allen da dieci anni a questa parte. Il racconto porta a sé le tristi vite di Ginny, Humpty, Mickey e Carolina, personaggi-maschera legati dall’imprevedibile potere del caso, che nel corso del film snoccioleranno i propri drammi esistenziali, riuscendo, in contemporanea, nella non facile impresa di specchiare gli stessi drammi degli spettatori che li guardano dalle loro poltrone da XXI secolo. Calandosi nelle malinconiche atmosfere da melodramma costruite grazie all’ineccepibile lavoro di fotografia di Vittorio Storaro, i quattro protagonisti si trasformano nei fantasmi di sé stessi, costretti a una vita di performance e nascondimenti del proprio io reale: questo, infatti, il requisito minimo per riuscire a incastrarsi nelle regole della società moderna degli anni ’50, così come in quella contemporanea da noi vissuta. Tristemente superba, tra tutti i bravissimi interpreti, una Kate Winslet al meglio di sé.
Maria Letizia Cilea