Zaia assicura: “Niente tagli”, ma è “boccone avvelenato” Il contestato progetto sul parco della Lessinia

Sul contestato progetto di legge che ridisegna il Parco della Lessinia, nel veronese, il presidente del Veneto Luca Zaia, ha assicurato che l’area protetta “non sarà più piccola, ma con il nuovo perimetro potrebbe anzi risultare più vasta di qualche decina di ettari”. Domenica scorsa in Lessinia si era svolta sotto la neve una grande marcia con circa 7mila persone, per protestare contro il provvedimento all’attenzione del Consiglio Regionale che – sostengono un centinaio di associazioni – ‘taglierebbe’ circa 1700 ettari di parco, pari al 18% dell’intera area. Zaia non ha parlato di un ritiro della legge, così come le associazioni chiedono, ma ha precisato “che i nuovi rilievi geostazionari alla base della proposta di legge, non quelli originari fatti su carta, dimostrano che il nuovo perimetro del parco previsto dalla norma non sarà minore dell’attuale, ma potrebbe risultare più vasto di qualche decina di ettari”.
LESSINIA FUTURA. Mai promotori della Camminata per il Parco della Lessinia e della lettera sottoscritta da 138 associazioni non ci stanno, parlano, come fa Legambiente di un “boccone avvelenato” e chiedono il ritiro della proposta di legge numero 451, “Le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia a Verona”, si legge in una durissima nota, “ e il comunicato stampa dei consiglieri regionali Montagnoli, Valde­gamberi e Corsi del 29 gennaio gettano un’ombra inquietante sul futuro del Parco della Lessinia. In entrambi i casi si continua a fare rifermento alla planimetria georeferenziata della proposta di legge n. 451, ignorando che è proprio quella planimetria (inclusa la nuova zonizzazione), insieme con la proposta di legge, che ad oggi 138 associazioni italiane e migliaia di cittadini e cittadine che hanno partecipato alla Camminata per il Parco della Lessinia di domenica scorsa chiedono di ritirare. Invece- continuanosi afferma che non ci saranno tagli all’area protetta, ma si vuole portare in Consiglio Regionale una planimetria che prevede la trasformazione di 1.770 ettari di area protetta in zone contigue che per la legge quadro nazionale 394/91 sono da considerarsi “esterne” al Parco . In tal senso l’annunciato stralcio dell’articolo 5 dalla proposta di legge non cambia la sostanza dell’operazione, ma se possibile la aggrava”.
LA RICHIESTA. Le 138 associazioni firmatarie della lettera spedita il 9 dicembre 2019, che ad oggi non ha ancora ricevuto risposta, e le migliaia di persone che hanno partecipato alla Camminata per il Parco continuano a chiedere la stessa cosa: ritirare la proposta di legge regionale n. 451 e aprire finalmente senza ambiguità un dibattito ampio e costruttivo che rappresenti tutte le istanze e tutte le sensibilità sul futuro del Parco Naturale Regionale della Lessinia. L’obiettivo del nuovo Ente Parco appena riformato dovrebbe essere proprio una revisione del Piano Ambientale, come da normativa vigente. In tale contesto sarà certamente possibile acquisire una nuova perimetrazione georeferenziata, ma si potranno anche evitare le molte criticità che la 451 andrebbe a imporre con un voto in piena campagna elettorale.