Zardini sotto i ferri pensando al Giro: “Ci sarò, promesso” Operato dal prof. Perazzini alla clavicola "Farò di tutto per esserci alla corsa rosa"

Tornerà in sella in tempi record. Dalla disperazione per l’ennesimo infortunio al sollievo per essere stato curato da una struttura d’eccellenza: Edoardo Zardini, ciclista professionista, è stato operato alla clavicola dal chirurgo ortopedico Piergiuseppe Perazzini Responsabile dell’unità funzionale di ortopedia e traumatologia della Clinica San Francesco di Verona. Lo scorso 11 luglio si era rotto – per la terza volta – la clavicola dopo una brutta caduta in allenamento. Ora già vede la sella: potrà infatti tornare a pedalare tra poche settimane.

Edoardo 30 anni, ciclista professionista, aveva già rotto la clavicola nel 2018 durante la tappa dell’Etna del Giro d’Italia, stavolta si stava allenando sulla statale 12 verso Domegliara quando all’improvviso si è trovato davanti un cane e l’impatto è stato inevitabile, è caduto e le radiografie hanno confermato la frattura della clavicola sinistra. “ Si è trattato di intervenire chirurgicamente su una frattura pluriframmentata di una clavicola che si era già rotta due volte. – spiega il dottor Perazzini – Infatti abbiamo trovato diverse aderenze dei tessuti, e tessuti cicatriziali frutto dei precedenti interventi. Adesso Edoardo dovrà per qualche giorno tenere la spalla immobilizzata e dovrà quindi sottoporsi ad una riabilitazione passiva. Successivamente, per le prossime tre settimane svolgerà una riabilitazione attiva e potrà così tornare ad allenarsi”.

“Adesso sto bene. – afferma Edoardo – Volevo ringraziare il dottor Perazzini e tutto il suo staff per l’ottimo lavoro e perché mi hanno fatto sentire come a casa. Mi sento già bene e sono pronto a ricominciare”.
“La caduta è arrivata nel momento peggiore della stagione ma fortunatamente Edoardo si è affidato ad una struttura d’eccellenza come la Clinica San Francesco di Verona. – conclude Angelo Citracca, team manager Vini Zabù – KTM – Serietà e professionalità al servizio di un grande corridore e di un ragazzo speciale che speriamo di poter vedere presto di nuovo in corsa”.