Alla conquista di Verona. Il punto elettorale La “battaglia elettorale” s’infiamma ogni giorno di più: dopo il sondaggio, centrodestra alle “grandi manovre”, centrosinistra all’attacco. Siamo a novembre, ma la tregua è ormai già finita...

Il quadro continua ad essere piuttosto confuso. Nè le varie esternazioni aiutano a chiarire. Come procede il centrodestra sulla strada di Verona 2022? Un po’ a fatica, vien da dire, ascoltando le varie voci e “leggendo” con un minimo d’attenzione quello che succede. Quanto al sondaggio, che La Cronaca aveva anticipato, la settimana scorsa, conferma esattamente quanto avevamo scritto (qualche volta l’azzecchiamo anche noi, eh…) rispetto a una situazione per niente semplice.
Per ora, va detto, Sboarina rimane il candidato di Fratelli d’Italia, Tosi l’altro “cavallo sicuro” in gara, mentre il centrosinistra si affiderà a Damiano Tommasi. Michele Croce, quarto candidato sindaco uscito allo scoperto.
Tutto chiaro, dunque? No, almeno a giudicare dalle parole degli ultimi giorni.
“Le primarie? Sono previste dal nostro statuto” ha detto qualche giorno fa Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Alle primarie, ricorderete, aveva già fatto riferimento Salvini, ma le primarie a Verona vorrebbero dire rimettere in discussione la candidatura di Sboarina. Che è quello che la Lega (per ora) ipotizza, mentre Fratelli d’Italia (a Verona) nonne vuole sentir parlare.
“Un passo indietro” è quello ipotizzato anche dal senatore Ferro, Forza Italia. “Quello che conta è l’unità della coalizione” ha detto di recente. “E tutti dovrebbero essere disposti a un passo indietro”.
La Lega, nel frattempo, lavora in silenzio. Gli incontri si ripetono, il “comandante” Bricolo sta lavorando duro, per arrivare a un risultato che soddisfi le attese di tutti e che, soprattutto, porti a maggio 2022 un centrodestra unito. “Perchè se andiamo divisi, rischiamo grosso”, il pensiero di tutti., leghisti e non.
Del resto il sondaggio lo dice chiaramente. E allora, quale potrebbe essere il disegno? Un passo indietro di Sboarina e dello stesso Tosi, per puntare a un “candidato terzo” di alto profilo, sul quale indirizzare tutti i voti, “per provare a vincere al primo turno”. Perchè il pericolo, neanche tanto remoto, è che, in caso di ballottaggio Sboarina-Tommasi (il più probabile) proprio “l’uomo del monte” si avvantaggi dal voto dei tosiani dispersi e pure degli “astenuti” del primo turno che potrebbero essere molti.
Fantapolitica, dite? Può essere, ma attenzione: le vie della politica sono spesso infinite, contorte, ricche di sorprese. Mai dire mai, in politica…

E il centrosinistra passa all’attacco

E la battaglia s’infiamma già a novembre. Il sondaggio del centrodestra, con i numeri e le relative perplessità “incorporate’, danno voce, ovviamente al centrosinistra, cui non par vero di sfruttare il più comodo dgli assist.
“Prendendo con le pinze i sondaggi del centrodestra, che ormai spuntano come i funghi, appare decisamente grave che il Sindaco Sboarina, come popolarità, stia ben dietro ad un altro esponente del suo schieramento che, per quanto illustre, è da anni fuori della scena politica. L’ultimo incarico importante di Alberto Giorgetti è infatti quello di sottosegretario all’Economia dell’ultimo governo Berlusconi”, sostengono i consiglieri del Pd Benini, Vallani e La Paglia.
“Dovrebbe far riflettere, inoltre, che secondo questi stessi sondaggi, il Sindaco uscente non sia in grado di arrivare nemmeno al 40% anche nell’ipotesi in cui venga sostenuto dalla stessa coalizione che l’aveva appoggiato nel 2017. L’agitazione del centrodestra e lo spettacolo di un’amministrazione uscente che millanta di essere maggioranza ma litiga tutto il giorno per le poltrone, conferma che la ricetta del centrosinistra può essere vincente viste anche le proiezioni che lo danno sempre al di sopra del 30%, una cifra che non raggiungeva da 15 anni”.
Sulla stessa linea, più o meno, il commento di Michele Bertucco, Verona e Sinistra in Comune. “Continua la guerra dei sondaggi all’interno del centrodestra, o meglio dire la guerra delle veline di sondaggi che singoli esponenti del centrodestra fanno filtrare a proprio uso e consumo”, osserva Bertucco. “Di tutte queste rilevazioni, infatti, non abbiamo mai visto una sola nota metodologica completa e non abbiamo mai avuto il piacere di leggere i risultati completi. Si confondo allegramente intenzioni di voto con previsioni di vittoria. Vengono presentate percentuali senza specificare a quali domande od elaborazione fanno riferimento. Viene fatto filtrare è solo ciò che fa comodo a questa o quella fazione politica. Al centro di questa presa in giro della scienza demoscopica è evidente che il centrodestra è sempre più allo sbando, con la Lega armata contro Fratelli d’Italia e Forza Italia indecisa se andare con Tosi o provare la strada unitaria. Lo stesso Sboarina, convinto di essere il prescelto è sempre più nervoso. E tutto ciò rappresenta un altro buon motivo, per loro, per trascurare la città anche negli ultimissimi mesi di mandato amministrativo”.