Escobar ucciso per un’autorete Mondiali ‘94, l’Incredibile fine del difensore colombiano

Morire per un’autorete. Sì, è possibile, se ti chiami Andres Escobar e hai la colpa di giocare nella nazionale colombiana. Il numero 2, di quella Nazionale. Escobar fu assassinato al ritorno in patria, mentre ancora il mondiale si stava giocando, dopo che la sua Nazionale era stata eliminata dagli Stati Uniti. Ritenuto in qualche modo “colpevole” dell’eliminazione a causa dell’autogol segnato nel match contro gli statunitensi, Escobar andò incontro alla morte al ritorno in patria: fu ucciso nel parcheggio del bar Padua di Medellín con 6 colpi di mitragliatrice da un’ex guardia del corpo, Humberto Muñoz Castro, nella notte del 2 luglio 1994 dopo una lite con i fratelli a capo dei Pepes. IL MOVENTE. Moventi possibili dell’omicidio le grandi perdite subite dal giro di scommesse clandestine a causa di quell’autorete. Scommesse e narcotraffico collegato, un giro milionario che l’autorete sciagurata di Escobar aveva involontariamente messo in crisi. L’assassino di Escobar fu inizialmente condannato a 43 anni di carcere. Con la riforma del codice penale del 2001 la pena fu ridotta a 26 anni. Nel 2005, con una sentenza giudicata controversa, fu rimesso in libertà dopo 11 anni di carcere. LA PARTITA. I Cafeteros, favoriti alla vigilia del torneo per il calcio espresso nelle Qualificazioni, nelle quali hanno dominato il Gruppo A sudamericano , strapazzando per 5-0 l’Argentina al Monumental di Buenos Aires, arrivano all’appuntamento con pressioni fortissime. E dopo aver perso con la Romania di Raducioiu (3-1), si giocano tutto con gli Stati Uniti. Maturana, il ct amico di Sacchi, subisce pressioni enormi, minacce addirittura, dai narcotrafficanti. La formazione è (quasi) dettata da loro. L’imponderabile accade al 35’: un errore del centrocampo colombiano libera Harkes sulla sinistra . Il giocatore statunitense crossa basso e teso , e Andrés Escobar si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Cerca un salvataggio in spaccata, ma, anziché uscire sul fondo o allontanarsi dall’area, la palla rimbalza sul piede destro e, col portiere Cordoba completamente a farfalle, si insacca lenta e beffarda nella porta sbagliata. L’inizio della fine. La Colombia perderà 2-1, eliminata dal Mondiale. Il difensore resta a lungo a terra, disperato. Di certo non immagina cosa gli succederà al ritorno in patria. Non si può morire così a 27 anni.

Raffaele Tomelleri