Filovia dei desideri. Audizione in Consiglio comunale del presidente di Amt La singolare presentazione voluta dal sindaco Tommasi per dare un segnale all’azienda di trasporti della volontà della nuova amministrazione di cercare di risolvere l’annosa questione. Solo per le palificazioni investiti 11 milioni

Fallimento del progetto? Troppi rischi. La soluzione tecnica oggi programmata, secondo Rupiani, è tra le più avanzate

Per il primo Consiglio comunale, come avevamo annunciato nel riferire l’esposto dell’avvocato Luigi Bellazzi si è parlato dell’annosa questione della filovia. Così il neosindaco Tommasi ha voluto che a riferire in aula sul progetto fosse lo stesso presidente di Amt Alessandro Rupiani.
“Un’opportunità importante – ha sottolineato il sindaco Tommasi –. Abbiamo fatto questa presentazione per dare un segnale all’azienda Amt della volontà dell’amministrazione di cercare di risolvere tutte le problematiche che ci sono e che incontreremo. Per questo era giusto far esporre in aula consigliare quanto è stato fatto e quanto ci attende”.
Nel corso dell’audizione è stato lo stesso presidente a tratteggiare i passaggi principali.
“E’ fondamentale- ha detto il presidente- che il Consiglio prenda coscienza delle prossime fasi che ci aspettano in merito ad un progetto di strategico per la futura mobilità pubblica della città. Un impegno per tutti noi, che ci porterà a gestire disagi importanti, basta pensare agli 11 mesi di lavori che serviranno per collegare i due sottopassi in via città di Nimes. Problemi che possiamo superare con una comunicazione chiara e costante verso la popolazione, con tempistiche certe e celerità nella gestione degli imprevisti, in modo da evitare al minimo l’impatto sulla vivibilità della città. Questo progetto è indubbiamente datato, risalente al 1993. Grazie alle revisioni e alle nuove tecnologie oggi siamo però in grado di rendere la città più moderna e green”.
Rupiani ha sottolineato come la soluzione tecnica oggi programmata sia tra le più avanzate presenti sul mercato. “Un fallimento del progetto ci esporrebbe a grandissimi rischi economici’’, ha precisato.
Secondo Rupiani la filovia resta ancora oggi la migliore soluzione. Nei suoi passaggi Rupiani ha ricordato che “E’ stato necessario rendere bancabile il progetto secondo criteri di sostenibilità BEI attraverso l’analisi trasportistica, l’analisi costi-benefici, l’analisi di impatto ambientale, la costruzione di un nuovo PEF, il quinto negli anni ma solo il primo approvato dal Comune nel 2010.
Tutte le analisi hanno passato il parere tecnico di BEI dimostrando la attualità dell’opera nella configurazione post Perizia di Variante’’.
Ma quali sono le prossime azioni collegate al progetto filovia? Rupiani le ha elencate: modifica della convenzione tra Comune ed AMT3 quale stazione appaltante alla luce delle mutate condizioni progettuali, come richiesto da BEI in ordine al servizio del debito per la quota di finanziamento di 62 milioni in anni 20; approvazione in Consiglio comunale del PEF non appena sarà approvata la variante e la sottoscrizione di contratto di finanziamento con BEI.
Senza dimenticare che fino ad oggi sono stati investiti 11 milioni di euro solo per l’installazione delle palificazioni. Disagi in vista dunque, però la filovia consentirà di raggiungere numerosi vantaggi: dal decongestionamento del traffico ad un miglioramento generalizzato della qualità dell’aria – mezzo totalmente elettrico – e della mobilità urbana.
Le linee previste potranno essere integrate in futuro, in modo da raggiungere la copertura di tutte le zone della città.
Dal punto di vista dal massimo vantaggio costi/benefici la filovia resta ancora oggi la migliore soluzione. Infatti, sebbene gli elettrobus si stiano rapidamente diffondendo nel mondo, sono ancora limitate le realizzazioni di sistemi tipo BRT/alta capacità.

Filobus? Avvio di un grande progetto. L’assessore Ferrari illustra le priorità: sbaglia chi pensa che sia un punto di arrivo

Un tassello fondamentale per una mobilità veronese sempre più sostenibile, un’opera di cui la città ha bisogno ma che rappresenta solo il punto di partenza di una progettualità molto più ampia e trasversale.
Parte da qui l’assessore alla Mobilità e transizione ecologica Tommaso Ferrari per fare il punto sul progetto filobus, all’indomani della discussione in Consiglio comunale.
Chiare le priorità, a partire dalla massima trasparenza e dalla comunicazione precisa e puntuale ai cittadini. Qualche disagio durante i cantieri ci sarà, è inevitabile, ma una programmazione attenta e annunciata per tempo può contribuire ad attenuarli. Tanti invece i benefici e i vantaggi legati alla realizzazione dell’opera sul fronte del trasporto pubblico locale, anche perché inserita in un paniere di diverse soluzioni che l’amministrazione intende realizzare sul fronte della mobilità sostenibile. Solo per citarne alcune, il potenziamento della rete ciclabile cittadina, la creazione di ‘zone 30’ nei quartieri, l’ampliamento delle aree pedonabili, nuove proposte di trasporto pubblico. Sono solo alcune delle ipotesi che l’assessore Ferrari è pronto ad esaminare con i soggetti preposti, a cominciare dalle categorie economiche e i residenti, per risolvere alcune criticità legate al traffico e alla mobilità, in primis nel centro storico.
Quanto al filobus, le varianti al progetto originario (già votate in Consiglio comunale durante la precedente amministrazione), in esame agli uffici del Ministero, garantiscono migliorie sia rispetto al tracciato che alla tecnologia, con un mezzo ammodernato, più lungo, con una consistente riduzione dei fili e che risolve i nodi di via San Paolo, via Spolverini e Pisano e via Città di Nimes.
“Crediamo che il filobus sia un’opera che serve alla città, ma sbaglia chi pensa sia un punto di arrivo – afferma l’assessore Ferrari -. Il filobus è invece l’avvio di un’ampia progettualità che punta a dare una svolta alla mobilità sostenibile cittadina. Come in ogni opera pubblica di tali dimensioni, i disagi provocati dai cantieri sono inevitabili e i cittadini devono essere informati per tempo su tutte le tempistiche. Ma devono anche sapere i benefici e i vantaggi legati a questa infrastruttura, tanto più se inserita in una serie di interventi e progetti che interesseranno tutto il territorio. La variante in esame al Ministero prevede significative migliorie rispetto all’ipotesi iniziale, tra cui la riduzione del tracciato sui fili e l’eliminazione del sottopasso su via San Paolo”.