Il turismo “parla’’ tedesco La costa veneta già occupata dagli arrivi da Germania e Austria

Il weekend del Corpus Domini per il settore alberghiero è sicuramente positivo con il turista straniero, in particolare da Austria e da Germania, che traina l’occupazione delle strutture alberghiere dei nostri territori. Questo è quanto emerge dai dati consuntivi di HBenchmark per Federalberghi Veneto per le giornate del 16-17-18 giugno confermando dopo le anticipazioni di venerdì un ulteriore rialzo verso l’alto grazie alle prenotazioni last minute.
Nello specifico se guardiamo al lago il livello di occupazione raggiunge il 92,5% con la presenza, in particolare, di turisti tedeschi (60%), inglesi (10%) ed austriaci (10%). Il mercato interno, invece, si ferma al 9,3%.
La costa veneta si attesta all’86,3% di occupazione, ma in questo caso sono gli austriaci la presenza straniera più massiccia (40%) seguita dai tedeschi (28%). Gli italiani si fermano, invece, al 24%.
Per quel che riguarda le località termali, infine, l’occupazione arriva al 74%. In questo caso sono, in particolare, gli italiani (51%) ed i tedeschi (24%) a fermarsi nelle strutture alberghiere.
Le città d’arte e la montagna presentano dati positivi per quel che riguarda l’occupazione che si attesta rispettivamente al 74% ed al 53%.
Il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon, commenta così i dati finali sul Corpus Domini che rappresentano per il turismo un passaggio importante: “si tratta sicuramente di un quadro positivo in linea con le aspettative e con il trend che registriamo in questo periodo come anticipato nei giorni scorsi. I territori della costa e del lago sono quelli che presentano i dati migliori, ma è da considerarsi positiva anche la presenza in montagna e nelle città d’arte che negli ultimi giorni ha registrato un rialzo verso l’alto come preventivato. Il Corpus Domini si conferma, quindi, un weekend che valutiamo positivamente e che non sembra risentire dell’effetto della guerra con il turista che predilige le spiagge. Questo, però, non attenua la nostra preoccupazione per i prossimi mesi dove fattori come costo delle bollette e rincari dell’energia rischiano di frenare, in particolare, il turismo interno. A questo si aggiunge il fatto che, poi, questi fattori pesano anche sui bilanci delle strutture alberghiere che si trovano costretti ad aumentare i prezzi con il rischio di perdere clienti in un circolo vizioso che danneggia operatori e turisti.”