INFRACOM, TAGLI E CRESCITA Il valore della produzione è cresciuto del 2%. Il nuovo piano industriale coinvolgerà le università di Verona e Padova

Nella sede della controllante A4 Holding in via Flavio Gioia a Verona, si è riunita l’assemblea dei soci di Infracom, la società specializzata nel settore delle telecomunicazioni e dell’informatica aziendale. Dopo la pesante crisi degli anni passati, come ha spiegato l’amministratore delegato Giancarlo Albini, il 2015, per Infracom segna una svolta positiva. “Come avevo promesso ai soci”, ha detto Albini, “nel 2015 abbiamo ridotto i costi e aumentato i ricavi: in questo modo abbiamo raggiunto un ebit positivo. Poi purtroppo gli oneri finanziari pregressi continuano a pesare”: Le cifre del bilancio 2015 dicono che il valore della produzione di Infracom è cresciuto del 2% da 97,3 a 99,5 milioni.. L’ebitda è passato nel frattempo da 23,6 a 24,8 milioni e l’ebit, che nel 2014 era negativo per 580 milioni di euro, nel 2015 è stato positivo per 200 mila. L’utile netto ha chiuso invece in negativo per 439mila euro, ma migliora rispetto ai -2,9 milioni del 2014. Anche per quanto riguarda i debiti con le banche, la riduzione è sensibile: la posizione finanziaria netta passa infatti da -83,6 a -74,5 milioni. Negli ultimi tre anni l’esposizione è stata ridotta con un rimborso di 30 milioni, senza chiedere nulla ai soci. Un risanamento che non sarebbe stato possibile senza l’intervento sul personale, che è passato da 490 dipendenti agli attuali 370, con 50 in cassa integrazione. L’azienda presenterà ora il piano industriale che intende coinvolgere le università di Verona e Padova.