Morte in carcere, scatta l’indagine. Una Tragedia Che si poteva evitare? I dati inducono a pensare di arrivare alla depenalizzazione dei reati minori

E’ stata aperta un’inchiesta dopo che in carcere a Montorio una giovane detenuta si è tolta la vita. L’ennesima tragedia che si è consumata dietro le sbarre, Sulla vicenda c’è da registrare l’intervento di Giorgio Pasetto (Area Liberal).
“Quanto accaduto alla detenuta presso la casa circondariale di Montorio- ha detto Pasetto- non può accadere in una società che si ritiene all’avanguardia, non può passare inosservato, non può essere che di monito a migliorare la vita carceraria, in quanto ritengo che la pena deve mirare al recupero del reo, non alla distruzione dell’essere umano, così come accaduto. E’ necessario eliminare senza ulteriori dilazioni di tempo il problema del sovraffollamento della popolazione carceraria, sempre nell’intento del recupero del detenuto, nonchè adottare procedure di recupero del detenuto a fine pena, con l’inserimento nella vita sociale con pari diritti e dignità. Solamente così- aggiunge- potrà essere realizzato lo scopo della pena costituzionalmente indicato, tale da evitare futuri fatti come quello odierno.
La possibilità di depenalizzazione dei reati minori è supportata da dati certi dell’odierno sovrappopolamento carcerario, uno dei principali motivi di non umanità di vita nelle carceri italiane’’, conclude.
Dall’analisi complessiva della situazione carceraria italiana, realizzata in questi anni dai Radicali e da +Europa, attraverso visite sistematiche negli istituti di Pena con l’acquisizione di dati istituzionali, sentite varie realtà di volontariato, testimonianze dei detenuti e loro familiari, emerge senza dubbio alcuno una situazione di vero e proprio azzeramento della dignità della persona con l’inevitabile svanire dei diritti primari civili, con la conseguenza della lesione dell’integrità psico-fisica dell’essere umano tale da provocare i fatti di cui oggi ci troviamo a commentare.