Prima volta, espiantati anche i polmoni Mai avvenuto nell’Ulss Scaligera 9, da sempre all’avanguardia in questo settore

Un grande intervento all’Ospedale di Legnago. Nei giorni scorsi, infatti, è stato portato a termine all’ospedale Mater Salutis un prelievo multiorgano che, per la prima volta nell’ULSS 9 Scaligera, ha visto anche l’espianto dei polmoni. Il donatore era un cinquantenne entrato in ospedale in gravissime condizioni cliniche. Constatato il decesso “a cuore battente”, il coordinatore ospedaliero trapianti e il coordinatore infermieristico trapianti hanno informato la moglie della volontà espressa in vita dall’uomo, iscritto all’AIDO, di donare gli organi. La sera del 18 gennaio sono quindi giunte tre diverse equipe chirurgiche per la valutazione “in vivo”, che poi hanno eseguito il prelievo di fegato, dei due reni e del polmone. A quanto è dato sapere, tutti gli organi sono stati trapiantati con successo in strutture ospedaliere in Veneto e fuori regione, secondo logiche di liste di attesa dei riceventi.
Questo prelievo si inserisce nella consolidata tradizione di donazione dell’Ospedale di Legnago, mai interrotta in questi due anni di emergenza Covid-19, e riflette la sensibilità e la generosità della popolazione legnaghese. In particolare, da gennaio 2020, sono stati eseguiti tre prelievi multiorgano, per un totale di 8 organi (4 reni, 3 fegato e 1 polmone) che hanno permesso di ridare speranza e aspettativa di vita ad altrettanti pazienti affetti da patologie croniche invalidanti non curabili se non un trapianto di organo. Nello stesso periodo, sono state eseguite 236 donazioni di tessuti oculari (bulbi e cornee) e 4 donazioni multi-tessuto (segmenti vascolari, valvole cardiache e pericardio, cute e tessuti muscolo- tendinei) utilizzati in chirurgia plastica in caso di ustioni, in cardiochirurgia e in chirurgia ortopedica (neoplasie dell’osso).
«Il prelievo multi-organo – spiega la Dr.ssa Alessandra Da Ros, Coordinatore Ospedaliero Trapianti e membro della Direzione Medica – è stato possibile grazie alla competenza e alla disponibilità incondizionata di tutto il personale coinvolto, dai medici e infermieri della Rianimazione che hanno da subito preso in carico il paziente, agli infermieri del Gruppo Operatorio che hanno lavorato per più di 12 ore con equipe chirurgiche specialistiche trapiantologiche, ai medici e tecnici di laboratorio, ai medici della Radiologia, ai fattorini che più volte hanno portato campioni biologici ad analizzare presso altri ospedali, al Coordinatore Infermieristico dei trapianti con i suoi collaboratori, che hanno seguito passo passo tutta la parte tecnica online. A tutti loro va il ringraziamento più sincero della Direzione Medica».