Primo giorno di scuola: partenza falsa. “Cangrande, è una storia surreale” Prima campanella e prime polemiche. Manifestazione davanti al Cangrande, con Tosi e Bozza in prima fila: “La Provincia ha sbagliato”. Secca la replica di Di Michele, vice della Provincia: “La scelta è stata condivisa col Provveditore. Tosi ha solo fini elettorali”

“Una storia surreale, di cattiva gestione amministrativa, in cui i vertici politici della Provincia hanno precise responsabilità. Non si è mai visto che il padrone di casa viene sfrattato per far posto agli ospiti. Gli studenti del Cangrande hanno il diritto di tornare nella loro scuola”.
Flavio Tosi (Forza Italia), assieme al Consigliere regionale Alberto Bozza, questa mattina ha partecipato davanti all’istituto Cangrande alla manifestazione di protesta dei genitori degli studenti trasferiti nella sede staccata del Galilei alle Golosine, a causa del boom di iscrizioni di un nuovo corso e ai posti già prima limitati dato che lo storico istituto per geometri ospita classi del Montanari e del Pindemonte.
Tosi e Bozza poi hanno spiegato: “Il Vicepresidente della Provincia Di Michele ha gestito con superficialità la faccenda, ed è facile scaricare le colpe sulla dirigente scolastica. Peraltro non ha avvisato nemmeno il Consigliere provinciale Zeno Falzi che ha la delega ai trasporti. E infatti gli studenti che ora sono costretti ad andare alle Golosine – studenti di cui gran parte vive in provincia di Verona – ancora non sanno se verrà attivata una linea che li porterà direttamente al Galilei. Noi pensiamo che la Provincia avrebbe dovuto fare altre scelte, gestire in modo diverso questa fase transitoria. C’è un eccesso di iscritti? Allora si sarebbero dovute spostare un numero limitato di classi ospiti e tenere i futuri geometri al Cangrande, dal momento che quella è casa loro, storicamente è il loro istituto. L’aggravante è che quantomeno ci si sarebbe già dovuti attivare per organizzare linee di trasporto diretto per chi, da fuori Verona, va alle Golosine. Altrimenti è un doppio disagio per gli studenti e le loro famiglie”.
Il Consigliere provinciale Falzi infatti spiega: “Di Michele non ha coinvolto e non ha condiviso con il Consiglio. Da notizie neppure l’Atv è stata interessata. Ora si lavori per riportare i ragazzi trasferiti al Cangrande e nel frattempo si offrano loro trasporti adeguati”.
A tal riguardo il consigliere Falzi presenterà una richiesta scritta al Presidente Scalzotto al fine di ottenere un impegno formale nei confronti delle famiglie degli studenti del Cangrande da parte della Provincia.

“Abbiamo fatto la scelta più giusta”. “Non esiste strumentalizzare il tutto per fini elettorali” dice il vicepresidente della Provincia

“La Provincia, tra le varie ipotesi su cui si è ragionato e che abbiamo ricevuto, ha valutato e percorso quella più equa, tenendo in considerazione i legittimi interessi degli studenti e delle famiglie non di un singolo istituto ma di tutti quelli coinvolti”, sottolinea David Di Michele, vicepresidente della Provincia, con delega alla Scuola.
“Mantenere tutti gli studenti del Cangrande nella sede di Corso Porta Nuova quest’anno, spostando nuovamente il Lorgna Pindemonte questa volta nell’attuale sede staccata del Galilei di via Carlo Alberto, avrebbe voluto dire rimandare soltanto il problema al 2023, peggiorandolo e di molto. Il nuovo indirizzo del Cangrande avrebbe infatti portato ad occupare tutte le classi disponibili in sede e, a settembre del prossimo anno, si sarebbe trovato ancora senza aule per le prime entranti e senza più la disponibilità al Galileo Galilei.
Le 12 classi del Montanari, anch’esse al nella sede di Corso Porta Nuova, calcolatrice alla mano, sono evidentemente superiori al numero di aule disponibili della sede di Via Carlo Alberto.
Impercorribile anche l’ipotesi di ricavare ulteriori spazi, in numero sufficiente, nel plesso del Cangrande: si sarebbero superati i limiti di studenti presenti nell’edificio previsti dal certificato di prevenzione incendi, esponendoli a un rischio che va assolutamente evitato.
La Provincia ha scelto perciò la soluzione più razionale e di minor impatto, tenendo in considerazione tutte le scuole coinvolte ed elementi imprescindibili come la sicurezza.
È per altro comprensibile che qualche singolo istituto possa ragionare esclusivamente sui propri obiettivi, senza valutare anche le necessità delle altre superiori. Non può però funzionare così per il Palazzo Scaligero, che di strutture per cui gestire gli spazi ne ha oltre cinquanta.
A rendere, inoltre, più complicata la situazione è stata la presentazione quasi un mese oltre la scadenza, nel 2020, della proposta del nuovo indirizzo “Grafica e Comunicazione” da parte del Cangrande. Ritardo che ha obbligato la Provincia – che nel frattempo aveva già convocato le commissioni per la valutazione delle proposte arrivate nei termini corretti dagli altri istituti – a dare parere negativo e a chiederne la ripresentazione per l’anno successivo, cosa che però non è avvenuta.
Che il corso sia stato poi comunque accolto, lo abbiamo potuto apprendere solo nell’aprile di quest’anno, quando abbiamo ottenuto il numero di tutti gli iscritti nell’organico di diritto alle superiori veronesi per il 2022/23. Numero su cui poi possiamo concretamente programmare gli spazi.
I nostri tecnici hanno perciò appreso in primavera che il solo Cangrande era cresciuto di ben otto classi, evento più unico che raro tra gli istituti scaligeri.
Anche l’iter per individuare, di concerto con le scuole, la soluzione meno impattante è stato abbastanza tortuoso. Grazie allo spirito di collaborazione del Galilei, abbiamo accertato la presenza di spazi di dimensioni adeguate nella succursale di via Carlo Alberto. Spazi adeguati rispetto alla prima richiesta del Cangrande: otto classi più tre laboratori. Richieste che sono mutate più volte passando da 9 aule e 3 laboratori per arrivare, ad agosto avanzato, a sei aule e tre laboratori.
In ogni caso, tutto quello che abbiamo deciso è stato avallato anche dal Provveditorato che ha seguito con noi l’intera vicenda. Credo che nessuno possa esprimersi senza informarsi o sapere i contenuti e mi dispiace che venga strumentalizzata una posizione solo per meri fini elettorali”, conclude Di Michele.