Sorella acqua. Pronto il piano per l’emergenza idrica. Necessario ammodernare le condotte La situazione è particolarmente critica. Previsti interventi di emergenza per garantire la fornitura di acqua potabile. Varato anche il progetto per la ricerca delle perdite al fine di ridurre lo spreco. Investimento in Veneto di 400 milioni di euro

Il presidente della Regione Veneto, in veste di commissario delegato per gli interventi urgenti per gestione della crisi idrica, sta procedendo alla definizione delle basi per l’elaborazione del Piano degli interventi da mettere in atto per affrontare la situazione di emergenza idrica che l’intero territorio regionale sta affrontando.
Il coordinatore Nicola Dell’Acqua, avvalendosi delle strutture tecniche di Viveracqua e degli enti e delle amministrazioni coinvolte nell’emergenza, ha individuato nel Piano Siccità e nel Piano Ricerca delle Perdite già elaborati dagli enti gestori pubblici del Veneto le basi fondamentali su cui attuare il piano degli interventi che il Commissario delegato presenterà alla Protezione Civile Nazionale per l’approvazione.
La situazione è particolarmente critica in tutta la regione. Il piano degli interventi prevede di agire, da un lato, per far fronte alla siccità con 192 interventi sulle interconnessioni per oltre 715 milioni di euro, dall’altro, sul fronte della ricerca delle perdite con un investimento da oltre 400 milioni di euro mirati a far fronte agli sprechi.
In Veneto il prelievo di acqua dolce per l’uso idro-potabile non arriva al 20 per cento e ciò implica una riflessione concreta e ampia sul tema.
Per quanto concerne il Piano Siccità, oltre agli interventi di emergenza per garantire la fornitura di acqua idropotabile e per la messa in sicurezza del servizio nelle attuali e gravose condizioni climatiche, gli enti gestori hanno già programmato interventi strutturali la cui finalità è quella di attenuare, se non di eliminare, le conseguenze di eventi siccitosi quali quello attuale e che sono stati inseriti nelle pianificazioni dei rispettivi Consigli di Bacino.
Gli interventi che i gestori propongono sono misure di adattamento infrastrutturale mirati a interconnettere sistemi acquedottistici.
Gli interventi previsti sono 192 (dei quali 17 emergenziali, 146 pianificati e 29 da pianificare) per un totale di 715.182.194 euro. Di questi circa 72 milioni pari a 16 interventi (3 emergenziali, 12 pianificati e uno da piaficare) sono destinati al Bacino del Po. Secondo caposaldo del piano del Commissario per far fronte all’emergenza idrica 2022 in Veneto il Piano ricerca delle perdite al fine di ridurre lo spreco di acqua nel servizio idrico. Alla luce di tali dati, prima si procede a prelocalizzare e poi a localizzare con precisione le perdite di rete, al fine di agire in maniera mirata. Questo investimento immediato e straordinario in Veneto si attesta su 400 milioni di euro, anche a valere sul PNRR.
La riduzione delle perdite passa poi necessariamente attraverso la sostituzione e l’ammodernamento delle condotte. Nei prossimi 10 anni in Veneto, verranno investiti circa 900 milioni per rinnovare le reti acquedottistiche che, in media, perdono oggi circa il 40% dell’acqua prelevata.