7 ore di guerriglia a palazzo Barbieri sul filobus. La mozione fotocopia fa… Una l’ha presentata Zandomeneghi, un’altra Anna Grassi

Oltre 7 ore di seduta consigliare un risultato l’hanno ottenuto: ricompattare in un attimo tutte le opposizioni all’amministrazione Sboarina. Nel pomeriggio è arrivato infatti un comunicato congiunto firmato da Fare Verona, Lista Tosi, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Verona Civica – Traguardi e Verona in Co­mune – Sinistra in Comune in cui si stigmatizza “l’arroganza di molti consiglieri della maggioranza… e l’incapacità di gestire le dinamiche consigliari”. Gli esponenti delle sei opposizioni hanno motivo di esultare. “Come opposizioni li abbiamo tenuti inchiodati alle due delibere non urgenti sui debiti fuori bilancio del Comune fino alle due passate del mattino, allorquando il vicepresidente del consiglio Paolo Rossi ha dovuto prendere atto dell’ennesima defezione tra le fila della maggioranza e dichiarare chiusa la seduta per mancanza di numero legale”. Motivo scatenante della guerriglia è stata la presentazione della mozione di Marco Zandomeneghi sul filobus (approvata con 31 votia), con cui l’amministrazione ora cerca di fare marcia indietro rispetto alla soluzione della galleria pedonale di via San Paolo, e della mozione (29 voti favorevoli) della consigliera Anna Grassi della Lega per lo spostamento del capolinea del filobus allo Stadio. Entrambe le proposte erano state oggetto la settimana precedente di una mozione di minoranza a firma del consigliere Flavio Tosi che la maggioranza aveva deciso di bocciare. Ripresentarle identiche a pochi giorni di distanza con mozioni-fotocopia, senza spiegare i motivi del ripensamento e senza concedere nulla al dialogo con le opposizioni, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non è bastato il soccorso dell’onorevole Vito Comencini, corso verso le una del mattino per dare il cambio al consigliere Zan­domeneghi: un’altra ora di dibattito è stata sufficiente per rompere le fila degli assonnati consiglieri di maggioranza. Insomma, in due giorni come aveva già fatto notare Michele Bertucco, la maggioranza si è rimangiata gli impegni di due anni.