Addio al Cavaliere. Il centrodestra perde il suo padre storico Imprenditore e quattro volte premier, aveva 86 anni. Il feretro nella sua villa di Arcore. Funerali di Stato in Duomo a Milano. Ha cambiato tivù e politica. La notizia fa il giro del mondo. Le reazioni del sindaco, dei politici veronesi e delle categorie

SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE FORZA ITALIA

La morte di Berlusconi lascia nel lutto e nel vuoto il centrodestra anche locale che perde uno dei suoi padri storici, punto di riferimento di molti politici veronesi anche se il Cavaliere era ormai indebolito e anche isolato, piu compatito forse che ascoltato. Ricoverato di nuovo al San Raffaele dopo una degenza di 45 giorni nessuno probabilmente pensava che sarebbero state le sue ultime ore. “Il leone tornerà a ruggire presto, è una roccia” avevano detto il fido Tajani e il fratello Paolo, ma il Re Leone se n’è andato senza però lasciare una vera eredità politica tanto che ora si assiste a un imbarazzante corsa all’elogio funebre di tutti i leader alla ricerca di un elettorato, quello di Forza Italia, che sembra in libera uscita più che alla ricerca di nuovi condottieri cui affidarsi. Tutti alla ricerca di un consenso e che vorrebbero sentirsi dire “Sì, il suo erede sei tu”. Ma Berlusconi è irripetibile nel bene e nel male. Quello che Bossi nelle pubbliche piazze chiamava “il mafioso di Arcore” ha cambiato la politica italiana, la televisione e il mondo del calcio, ma che lo abbia fatto in meglio è tutto da discutere. È che la narrazione di questi 20 anni vuole che Berlusconi abbia difeso l’Italia quando spesso ha difeso soprattutto se stesso dai giudici e il suo patrimonio dagli attacchi e dalle tasse. E stato comunque il protagonista assoluto delle ultime generazioni della vita pubblica, anni in cui ha rivoluzionato il vecchio modo di far politica della Prima Repubblica. Con la sua discesa in campo nel 1994 con Forza Italia ha aperto la strada della Seconda Repubblica e del leaderismo o cesarismo, cioè il leader capo di tutto. Come scrivevamo sulla Cronaca di Verona due mesi fa, la prima ossatura del nuovo partito era presa in prestito da Fininvest e Publitalia, da Galan a Previti, da Brancher a Gianni Pilo (quello delle statistiche), manager che si sono dovuti inventare politici e amministratori. Le nomine del partito azienda avvenivano via fax direttamente da Arcore, i congressi di partito diventavano convention, all’americana, dove si andava solo per applaudire il leader, mica per votare i dirigenti, ci mancherebbe altro. I veronesi se ne rendono subito conto quando il Cavaliere nel 1994 arriva al palazzetto dello sport della nostra città per lanciare il movimento di Forza Italia: cori, applausi, bandiere al vento e l’inno “Siamo tantissimi…”. Nel Padovano, vale la pena di ricordare, all’hotel Sheraton, tiene una delle prime conferenze stampa per presentare partito e candidati. E’ in ritardo e la stampa può assistere ai preparativi della sala. Qui si può toccare con mano la cura maniacale di Berlusconi per l’immagine: non vuole apparire basso e porta le scarpe con i rialzi interni e questo si sa. Ma il tavolo che viene preparato per la sua conferenza stampa ha le gambe telescopiche, così che si può regolare in base alla sua seduta e sulla sedia-poltrona destinata al Cavaliere vengono messi un paio di cuscini: in questo modo Berlusconi risulterà davanti alle telecamere ben eretto e più alto rispetto al tavolo, evitando un pericoloso effetto di ingoffamento. Così quasi quarant’anni fa inizia anche a Verona un’avventura politica che porterà la prima donna sindaco della città, Michela Sironi, eletta con Forza Italia dopo un incontro ad Arcore con il Cavaliere e Alfredo Meocci. Poi la Sironi romperà con il partito che candiderà Pierluigi Bolla che perderà da Paolo Zanotto, appoggiato proprio dall’uscente Sironi. Berlusconi torna protagonista su Verona con l’investitura a candidato sindaco di Flavio Tosi, nella casa sul lago di Aldo Brancher, presente sempre Alfredo Meocci che sembrava il candidato favorito ma fa un passo di lato. E sono anni in cui tutti i politici veronesi provenienti dalle aree più diverse, socialista, liberale, democristiana, convergono in Forza Italia. Come tanti imprenditori e liberi professionisti. E tanti, ripetiamo una volta di più, devono dire grazie ancora a Silvio, anche se all’epoca i partiti avevano ancora nomi che oggi sembrano dimenticati. (mb)

“Ha scritto la storia della politica italiana”. Il cordoglio del presidente Zaia 

“Ci lascia un uomo che ha scritto la storia recente della politica italiana, un pioniere nel campo dei media, in particolare della televisione e della pubblicità. Nessuno può dimenticare la nascita del primo network italiano con le tre reti, la Fininvest, e la fondazione di Publitalia per la raccolta pubblicitaria. In campo politico ha saputo tessere alleanze ‘del buon governo’ sia nel Nord, sia nel Centro-Sud, lanciando un progetto politico che, già nei primi anni novanta, ha fornito un preciso referente all’elettorato di centro-destra, di chiara impronta liberista, valorizzando l’iniziativa privata”. Lo dice il Presidente della Regione del Veneto ricordando la figura di Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia, che oggi si è spento all’età di 86 anni. “Portano il suo nome progetti politici come Forza Italia e l’idea del Popolo della Libertà, la federazione di partiti politici, alla base di alleanze che poi, a distanza di anni, si sono riunite nelle ultime elezioni politiche formando l’attuale coalizione di governo – prosegue il Governatore del Veneto -. Rimarrà indelebile nei miei ricordi l’esperienza da Ministro, nel 2008, nel quarto governo Berlusconi, assieme, tra gli altri, a Bossi, Calderoli e Maroni. Una parentesi politica importante grazie alla quale abbiamo rimesso ‘l’azienda agricola italiana’ al centro dell’agenda politico-istituzionale nazionale. Un impegno a difesa del made in Italy, la lotta contro gli OGM, le battaglie per le quote latte, i riconoscimenti Unesco. Progetti sui quali ho continuato a lavorare anche nella mia terra, che nel 2010 mi ha scelto come guida del Veneto”. “Tra Venezia e Berlusconi c’è sempre stato un legame profondo. Un’attenzione che si è riflessa in scelte e opere che lo hanno impegnato in prima persona. Dal primo via nel 2003 al piano di salvataggio di Venezia dalle acque alte con il Mose, opera accompagnata da numerose polemiche ma che negli ultimi anni ha dimostrato la sua efficacia, al passaggio in Laguna nel 2019, con l’acqua alta che aveva sommerso la città creando devastazione – prosegue il Presidente della Regione -. Berlusconi ha voluto vedere con i propri occhi i danni subiti dalla città e ha lanciato assieme alle istituzioni un appello al mondo per preservare la Serenissima. Nell’ambito delle infrastrutture ricordo, ancora, la sua partecipazione all’inaugurazione del Passante di Mestre, nel febbraio del 2009, tenendo a battesimo l’opera che è diventata il simbolo dell’entroterra veneziano e ha aperto una nuova stagione delle infrastrutture per l’Italia e soprattutto per il Nordest”. “Numerosi sono i legami che egli ha avuto con il Veneto: è stato pronto ad accorrere nelle vesti di Presidente del Consiglio, dopo la grande alluvione del 2010 nelle nostre terre martoriate dall’acqua, con energia e determinazione ha voluto calarsi fra la gente e visitare numerose frazioni allagate. Da ricordare anche l’amicizia con don Antonio Zuliani, il sacerdote della Piccola Comunità di Conegliano, il centro di recupero per tossicodipendenti – conclude il Presidente.

Si chiude un’epoca per la politica italiana. Tosi si dice affranto. Per i Dem “è soltanto il tempo del doveroso rispetto per la persona” 

Flavio Tosi, deputato di Forza Italia, è affranto. Il ricordo di Tosi è personale, intimo: “La politica viene dopo. Berlusconi era un galantuomo d’altri tempi, una persona perbene e dotata di grande sensibilità ed empatia. Negli anni ho avuto il piacere di conoscerlo in modo profondo e mi ero affezionato”. Tosi definisce Berlusconi “un gigante dell’impresa, dello sport, della comunicazione e della politica, una personalità iconica che ha cambiato la storia del nostro Paese. Ma questo si sa, è già nella storia. Tuttavia quello che mi ha sempre colpito di lui era la sua capacità di vivere, di lottare, di rapportarsi con le persone, umili o potenti che fossero. Se ne va una grande persona, un galantuomo d’altri tempi, garbatissimo e generoso. Esprimo il mio affetto, la mia vicinanza e le mie condoglianze alla famiglia, ai figli e a Marta”. Il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza si dice “sconvolto per la morte di Silvio Berlusconi”. “Lo sono sul piano personale ancor prima della mia comunanza politica da militante di Forza Italia. Ho conosciuto Berlusconi fin dai miei anni giovanili in Forza Italia, l’ho potuto incontrare di persona più volte e ho avuto anche l’onore di essere suo ospite ad Arcore. Quello che sento in questo momento è un senso di vuoto enorme”. Per la Lega da registrare il messaggio dell’eurodeputato Paolo Borchia, segretario provinciale: “La politica, l’economia e la società del nostro Paese perdono un grandissimo protagonista. Innovatore geniale, inguaribile ottimista, self made man capace di costruire un impero in grado di creare novità nel campo della pubblicità, delle telecomunicazioni e della comunicazione politica. Una figura discussa, spesso eccessivamente e a sproposito, ma indiscutibilmente un grande. Solo la storia darà riconoscimento a quanto è stata impattante l’azione di Silvio Berlusconi sul nostro Paese”. Dal fronte del centrosinistra intervengono Franco Bonfante e Alessia Rotta, segretari Pd Verona. La morte di Silvio Berlusconi – si legge in una nota – chiude definitivamente un’epoca della politica italiana che ha condizionato profondamente la storia della nostra Repubblica e di conseguenza anche quella del territorio veronese. A fronte della tante cose che non abbiamo condiviso del suo modo di fare politica e che abbiamo contrastato convintamente, lealmente e a viso aperto usando tutti gli strumenti della democrazia e della partecipazione, è innegabile che la sua figura sia stata per lungo tempo protagonista della scena nazionale e locale connotando un’intera epoca. Oggi non è il tempo dei bilanci, è soltanto il tempo del doveroso e sincero rispetto per la persona, per la famiglia e per tutto il partito di Forza Italia ai quali come Pd Verona esprimiamo vicinanza nel dolore. L’auspicio è che in politica ci possano essere sempre e soltanto avversari e mai nemici. Un messaggio arriva anche dai giovani del movimento civico Traguardi. Al di là dell’appartenenza politica, – dicono – la scomparsa di Silvio Berlusconi sta muovendo un’onda di partecipazione trasversale alla quale ci uniamo, riconoscendo al cavaliere, come ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella, di essere stato il protagonista di lunghe stagioni della politica italiana e delle istituzioni repubblicane. Nel bene o nel male, la sua politica ha influenzato la nostra generazione.

Il telegramma di Tommasi

Il sindaco di Verona Damiano Tommasi esprime il proprio cordoglio per la morte di Silvio Berlusconi avvenuta questa mattina.“Il presidente Berlusconi ha segnato la storia politica e non solo dell’Italia degli ultimi 30 anni. Il suo carisma e la sua leadership lasciano un’importante eredità. La storia di Berlusconi oltre che politica ed imprenditoriale è stata anche sportiva. L’eccezionale percorso dell’A.C. Milan sotto la sua guida rimarrà per sempre nella storia del calcio internazionale”. Il sindaco Damiano Tommasi ha inviato questa mattina un telegramma alla famiglia.

Lavagnoli e De Togni: “Grande dispiacere”

“È morta la persona che più di tutti ha contribuito a cambiare la società e la politica italiana recente”. Così Andrea Lavagnoli, presidente provinciale di Cia, commenta la morte di Silvio Berlusconi. “Nei suoi quasi trent’anni di politica Berlusconi ha rivoluzionato il concetto di leadership attraverso le sue televisioni e i risultati ottenuti in ambito imprenditoriale e sportivo, riscrivendo di fatto l’immaginario del nostro Paese”. “Da vecchio militante di Forza Italia e tra i fondatori del partito in Veneto – sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -, oltre che da ex consigliere regionale di FI, esprimo il più grande dolore e dispiacere per la perdita del presidente Berlusconi, che ha segnato un’epoca politica molto importante per il nostro Paese, cambiando di fatto le regole dei partiti e il modo di fare politica in Italia”.