Addio al tenore Francesco Piccoli. L’artista di San Martino Buon Albergo e’ scomparso a 66 anni per un malore improvviso

Ora sarai nel coro degli angeli. Cosi’ in un funerale partecipatissimo di colleghi, amici, parenti, e’ stato dato oggi pomeriggio a San martino Buon Albergo l’ultimo saluto al tenore veronese Francesco Piccoli, morto a 66 anni dopo un malore improvviso. Una tragica scomparsa che ha destato enorme cordoglio nel mondo della lirica, dell’opera della musica internazionale. Francesco Piccoli era nato a San Martino nel 1959, sposato con Lia Artuso lascia quattro figli, Beatrice, Carlo, Cesare e Davide e il nipotino Camillo. Figlio d’arte (papà corista dell’Arena) e’ stato maestro di molti talenti insegnando in vari conservatori. Proprio poche settimane fa era stato premiato con il martino d’oro per aver portato il suo paese in giro per il mondo, sui più grandi e importanti palcoscenici internazionali. Francesco Piccoli si era diplomato con lode nel conservatorio di Verona ed a soli 25 anni ha iniziato una carriera che lo ha visto in ben 716 spettacoli operistici. In Italia si e’ esibito alla Scala di Milano, al Teatro dell’opera di Roma, al Regio di Torino, alla Fenice di Venezia, al San Carlo di Napoli, oltre che in Arena ed al Filarmonico di Verona, in Italia. All’estero ha cantato, fra l’altro, a Parigi, Berlino, Vienna, Monaco, Amsterdam, Mosca, Londra e Pechino. Grande commozione ha manifestato anche la sovrintendente della Fondazione Arena, Cecilia Gasdia che ha voluto ricordare i successi e la figura di Francesco Piccoli: «Ho appreso con grande dolore la notizia della scomparsa di Francesco Piccoli, collega ed amico – dichiara Cecilia Gasdia – Insieme abbiamo condiviso anni di studio, l’impegno della gavetta e la gioia di ritrovarsi in palcoscenico. A nome della Fondazione tutta, desidero esprimere il più sentito cordoglio alla sua famiglia e ricordare una persona umile e speciale, oltre allo stimato professionista che ha raccolto grandi successi non solo nella sua Verona ma in tutto il mondo, con i più grandi maestri del nostro tempo». Francesco Piccoli, tenore, ha compiuto gli studi con Rina Malatrasi, debuttando ancora prima del diploma al Teatro Sociale di Rovigo in Rita di Donizetti (1986). Da allora, in quasi trent’anni di carriera, ha affrontato in Italia e all’estero un repertorio vastissimo, dal barocco al contemporaneo, passando per l’operetta e i grandi titoli, non solo d’opera ma anche del repertorio sinfonico-corale da Mozart a Mascagni. Sui principali palcoscenici del mondo, dal Teatro alla Scala al Festival di Glyndebourne, da Parigi a Tokyo, dall’Opera di Vienna e quella di Monaco, alla Royal Festival Hall di Londra, ha collaborato con maestri quali Abbado, Solti, Bartoletti, Davis, Scimone, Campanella, Muti, Chailly, Oren, Renzetti, Pappano, Thielemann, Mehta. La sua presenza nei cartelloni di Fondazione Arena testimonia la duttilità dell’artista: al Teatro Filarmonico e’ nel cast di Lucia di Lammermoor di Donizetti (1988), Otello di Verdi (1990), La Fida ninfa di Vivaldi e La Vedova allegra di Lehár (1995), Il Pipistrello di Strauss II (1996 e ’97), Falstaff di Verdi, Il Gatto con gli stivali di Tutino e Gianni Schicchi di Puccini (1997), Mosè in Egitto di Rossini (2000), L’Amico Fritz di Mascagni (2001), Le Donne curiose di Wolf-Ferrari (2003). All’Arena di Verona e’ nell’ormai celebre produzione di Cavalleria rusticana e Pagliacci (1993, ripresa nel ’95) e, come Almaviva, protagonista del trionfale ritorno in Anfiteatro de Il Barbiere di Siviglia rossiniano nel 1996.