Adesso si fanno i conti con i voti assoluti. Il Carroccio più Zaia passano da 32 a 19 seggi, FdI aumenta da 5 a 9 e Forza Italia da 2 a 3

Così di primo acchito viene da dire che due sono i vincitori di queste elezioni regionali in Veneto: gli astensionisti che sono la maggioranza assoluta visto che i votanti sono stati solo il 44,65% rispetto al 61,16 di cinque anni e Luca Zaia, il presidente uscente che da capolista della Lega ha superato 200 mila preferenze con un record storico. Zaia da solo ha trascinato la Lega alla vittoria, confermando il Carroccio primo partito della Regione e prendendosi una grande rivincita personale su chi, come Giorgia Meloni e lo stesso Salvini, lo consideravano un problema: gli avevano negato il terzo mandato, veto totale su una sua lista, stop anche al nome nel simbolo. Ma a ben guardare ci sono anche altri dati che consentono di cambiare la prospettiva. E si scopre che la Lega più Zaia in realtà arretra e che Fratelli d’Italia e Forza Italia avanzano. Certo, la narrazione della vigilia era tutta diversa: FdI forte del risultato delle Europee dove aveva superato il 30% era convinto di confermarsi primo partito anche alle Regionali e di surclassare la Lega e da questo punto di vista c’è stato un forte ridimensionamento delle ambizioni. Così come Forza Italia prevedeva la doppia cifra a livello regionale e invece l’ha raggiunta solo nella Verona di Flavio Tosi. Ma andiamo a vedere i dati assoluti. I SEGGI. Nel 2020 la Lega più Zaia avevano portato a casa 32 seggi (23 di Zaia più 9 del Carroccio); oggi la Lega che ha inglobato Zaia come capolista conquista 19 seggi. Ne ha persi quindi a livello Veneto ben 13. Fratelli d’Italia nel 2020 aveva conquistato 5 seggi, oggi quasi li raddoppia perché diventano 9. Forza Italia aumenta i seggi pure lei, passando da 2 a 3 posti in Consiglio regionale. Nel centrosinistra anche il Pd cresce portandosi da 6 seggi del 2020 a 9 seggi di oggi (gli altri partiti non sono comparabili). E questa radiografia diventa ancora più comprensibile prendendo in esame i voti assoluti. VOTI ASSOLUTI. La Lega ha perso tantissimi voti. Nel 2020 la Lista Zaia più la Lega avevano messo insieme 1 milione 263 mila 919 voti; questa volta la Lega con Zaia al suo interno si ferma a 607.220 voti. In sostanza, ha dimezzato i voti rispetto a 5 anni fa. Fratelli d’Italia nel 2020 aveva raccolto 196.310 voti pari al 5% circa, ma oggi il partito di Giorgia Meloni è salito a 312.839 voti conquistando il 18,69%. Un bel balzo anche se le aspettative della vigilia erano più ottimistiche. Aumenta i seggi in Consiglio regionale e incrementa i consensi di quasi il 60%. Forza Italia cresce, passando dai 73.244 voti di cinque anni fa ai 105.375 consensi di oggi con incremento di oltre il 40%. Certo, questi aumenti non compensano le perdite della Lega più Zaia, il che porterebbe a concludere che l’astensionismo ha colpito i delusi del Carroccio che hanno potuto votare Zaia presidente. Nel centrosinistra, Manildo fa meglio di Lorenzoni grazie soprattutto alle civiche e Avs che non c’era nel 2020: raccoglie 543.278 voti contro i 385.768 di Lorenzoni e il Pd cresce da 244.881 voti di cinque anni fa a 277.945 di oggi. Perdita secca infine per il Movimento 5 Stelle da 79.662 voti del 2020 (aveva dato vita a una mini coalizione) ai 36.866 di adesso che vale il 2,2%.