AGRICOLTURA IN ROSA, CHIARA AL TIMONE La nuova responsabile è stata eletta dal nuovo comitato di coordinamento durante l’assemblea del movimento femminile. Claudio Valente: “Soddisfatto”

Le imprenditrici agricole socie di Coldiretti Verona hanno una nuova responsabile. E’ Chiara Recchia, 38 anni, produttrice di vino appartenente alla quarta generazione dell’Azienda Agricola Fratelli Recchia di Jago di Negrar. La nuova responsabile di Donne Impr­esa di Verona, che succede a Franca Castellani ineleggibile dopo due mandati, è stata eletta dal nuovo comitato di coordinamento durante l’assemblea del movimento femminile. Nella provincia di Verona, su 15.683 imprese agricole registrate nel 2017, 3132 sono gestite da donne. «Sono onorata – ha dichiarato Chiara Recchia – di poter rappresentare l’imprenditoria femminile di Coldiretti Verona anche perché credo che la donna avrà la possibilità di avere nei prossimi anni un ruolo fondamentale nell’economia provinciale ma anche nazionale. Viviamo in un Paese, l’Italia, che potrebbe vivere di enogastronomia e di turismo. E questi sono ambiti dove la donna può al meglio esprimere le innate capacità che le appartengono di comunicazione e coinvolgimento: potrà quindi rappresentare quel fondamentale anello di congiunzione tra quello che è il nostro territorio e il turista, il consumatore curioso, l’enogastronauta interessato». Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona ha sottolineato: «Anche a Verona le donne stanno dando un grande apporto alla nostra associazione, oltre che alla società, perché sanno interpretare le necessità dei cittadini consumatori ancora più di noi uomini. La Coldiretti di Verona si apre sempre più al mondo femminile, a quel mondo imprenditoriale che ha grande capacità di intervenire nelle scelte sociali e politiche». «Grazie all’esperienza che ho maturato in questi anni – ha evidenziato Franca Castellani – ho assistito ai grandi cambiamenti e progressi delle donne in agricoltura. C’è chi ha ripreso in mano la campagna magari dei genitori o del marito, o altre che hanno deciso di cambiare mestiere e di dedicarsi alla terra: l’approccio a questa scelta professionale non avviene più per destino ma per convinzione».