Agsm-Aim, 20 milioni al Comune e sinergie da Mantova al Trentino Le alleanze industriali nel segno delle rinnovabili. Per settembre può essere pronto l’impianto per il biometano da 11 milioni

foto Martin

Il bilancio consuntivo di Agsm-Aim approvato ieri dal consiglio di amministrazione, al di là dei numeri parla di tanto altro. Di strategie, di investimenti, di alleanze e collaborazioni con i soci e molto altro. Ricordiamo un attimo i numeri prima di vedere i retroscena che stanno alla base di quel bilancio. Il consuntivo ha chiuso con ricavi a 3,3 miliardi di euro, in crescita del 74% rispetto al 2021, il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è pari a 185,4 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto al 2021 (175,7 milioni di euro) e del 53,5% rispetto al 2020 (120,8 milioni di euro). L’utile netto consolidato è pari a 49,4 milioni di euro, dei quali distribuibili ai soci 32 al netto di riserve. tasse, contributi di solidarietà, imposte straordinarie. Per il Comune di Verona, che detiene il 61% dell’azienda significa un introito grazie a questi utili di una ventina di milioni, il tutto senza accedere alle riserve accantonate (con buona pace di Vicenza che voleva incassare di più) come da accordi con le banche. Ma nel bilancio consolidato del 2022 troviamo anche 11 milioni destinati alla costruzione dell’impianto per il biometano a Ca’ del Bue che è attualmente in fase di collaudo e che dovrebbe entrare in attività a settembre. Da quel momento potrà distribuire gas metano alla flotta di Atv per il trasporto pubblico. Ma siccome la domanda è in crescita, potrebbe fornire anche i mezzi di Amia, in un secondo momento. Ma uno dei capitoli più interessanti riguarda l’approvvigionamento di energia, laddove si dice che si è avuta, a causa di scarsa piovosità e ridotta ventosità, una riduzione della produzione idroelettrica ed eolica, compensate da una gestione efficace della propria produzione termoelettrica. Per questo è stato anche previsto un investimento nella società Calore destinando 4 milioni di euro a interventi di sviluppo ed efficientamento delle proprie centrali di cogenerazione. Ma proprio la crisi dell’idroelettrico a livello nazionale e lo sviluppo invece di energie rinnovabili come l’eolico e il fotovoltaico fanno di Agsm-Aim un partner interessante per altre aziende. Per esempio, in una intervista al quotidiano L’Adige di Trento l’amministratore delegato Marco Merler che dopo vent’anni darà l’addio a Dolomiti Energia nel 2024 ha sottolineato la grave difficoltà di produrre energia con l’idroelettrico quest’anno e ha dichiarato di guardare con interesse all’eolico di Agsm,(e alle rinnovabili in generale) pale che il Trentino non potrebbe installare da nessuna parte per la delicatezza del paesaggio alpino. Anche l’impianto di Ca’ del Bue con l’impianto di biometano può diventare interessante per il basso Trentino, così come il fotovoltaico. C’è chi è più forte nell’idroelettrico e chi nelle rinnovabili, dunque a livello industriale, una compenetrazione tra le società potrebbe essere uno dei dossier aperti: accordi su singole partite, al di là di possibili accordi societari strutturati, sono sempre più probabili. Così come non è da escludere una sinergia anche con la municipalizzata di Mantova, Tea, che produce e distribuisce luce e gas e gestisce rifiuti. L’asse del Brennero, ancora una volta, può portare sviluppo.