Agsm-Aim, esplode lo scontro. Testa ai soci: “Aiutateci o lascio” Duro richiamo del presidente Federico Testa dopo il ricorso presentato dal Collegio sindacale: “Basta guerre personali, concentriamoci sugli obiettivi o sono pronto a rimettere il mandato ”. E Verona Domani attacca: inchiesta della Magistratura

Su Agsm Aim si è scatenato lo scontro politico ad alzo zero nei confronti del presidente Testa e del sindaco Damiano Tommasi da parte di Verona Domani, il movimento politico guidato da Matteo Gasparato e che esprimeva nella passata amministrazione il presidente di Agsm Stefano Casali. In un comunicato del pomeriggio dai toni apocalittici e citando notizie Ansa, Verona Domani afferma che “Sarebbe in corso un’inchiesta e un’indagine che colpiscono, gettano ombre e screditano l’intera città di Verona e la sua amministrazione, che fino ad oggi, o ha fatto finta di nulla su quello che stava succedendo e che noi denunciavamo da mesi o, cosa ancora più grave, ha addirittura difeso il principale responsabile di questa gravissima situazione. A distanza di qualche mese, possiamo ribadire per l’ennesima volta che avevamo ragione: Tommasi ha preso un grossissimo granchio. Ha cacciato, per pure ragioni di Spoil system colui che si era opposto alla strampalata e dannosa operazione Compago, lasciando al suo posto e difendendo strenuamente, anche contro il parere contrario del socio Vicenza, colui che ha esposto e coinvolto la società di lungadige Galtarossa in questa gravissima vicenda. Il sindaco adesso chiarisca immediatamente”. Lo affermano in una nota i componenti di Verona Domani, commentando notizie di un’inchiesta da parte della Magistratura non si sa se radicata a Verona o a Vicenza, per false comunicazioni sociali (caso Compago) e impedito controllo societario da parte del gruppo Agsm-Aim. “Sempre dalle stesse fonti – si legge nella nota di Verona Domani – risulterebbe esserci un indagato al vertice della Multiutility e si apprende che il presidente Testa avrebbe manifestato la disponibilità a dimettersi”. Testa ieri davanti al cda ha letto le dichiarazioni rivolte ai soci concludendo che se non cambierà il clima di tensione e di scontro che impedisce all’azienda di concentrrarsi sugli obiettivi strategici, è dispostro anche a farsi da parte. Ai soci infatti dice “di aiutare la vostra azienda a siperare le difficoltà che ho descritto, dando evidentemente per acquisito che il mio mandato, se lo riterrete, è a disposizione”. Ma più che Testa al centro della bufera torna la figura di Quaglino, l’ad della operazione Compago. Verona Domani prosegue: “In attesa di conoscere gli sviluppi dell’indagine e di conoscere il nome dell’esponente della diligence aziendale coinvolto, chiediamo le immediate dimissioni di Stefano Quaglino – afferma il presidente di Verona Domani Matteo Gasparato – I numerosi punti oscuri e poco chiari legati al caso Compago e le notizie di presunti e gravi reati che stanno coinvolgendo l’azienda rendono quanto mai urgente, adesso sì, un vero e proprio spoil system societario. E’ bene ricordare che proprio i 2 esponenti veronesi (Casali e Vanzo), rimossi dall’attuale amministrazione comunale, avevano disposto un’accurata verifica sul caso Compago. Un’analisi autonoma, autorevole, esterna ed indipendente, assolutamente doverosa e che si era resa quanto mai necessaria, alla luce di numerosi punti interrogativi e dubbi legati al progetto del Consigliere Quaglino, sia sotto il punto di vista industriale, che economico per il gruppo Agsm-Aim. Poche settimane dopo furono cacciati”. Clima rovente.

Guerra fredda in Agsm? “Stop ai regolamenti di conti”. Richiamo del presidente Federico Testa: “Si deve cambiare registro, basta con le tensioni personali, pensiamo agli obiettivi per i cittadini. E più trasparenza nelle spese per la comunicazione a Vicenza”

Mettere da parte personalismi, tensioni, acrimonie, pensare al bene dell’azienda con trasparenza e obiettivi chiari di tipo industriale: è una dura reprimenda quella che il presidente di Agsm Aim Federico Testa ha diffuso a consiglieri e soci nel consiglio di amministrazione di oggi nel quale è stata convocata l’assemblea dei soci per ulteriori comunicazioni. Tutto questo è stato necessario dopo l’iniziativa del collegio sindacale presieduto dal vicentino Gaetano Terrin di presentare un esposto al Tribunale delle imprese, all’insaputa del consiglio di amministrazione, per chiedere di fatto un curatore speciale dell’Agsm Aim per le ntoe vicende dell’acquisto di Compago e delle deleghe dell’ad Quaglino; richiesta respinta dal Tribunale perché il presidente Testa è di fresca nomina e quindi estraneo a quelle vicende. Il motivo del ricorso è il sospetto di gravi irregolarità sull’operazione Compago condotta dall’ad Stefano Quaglino (che si tutelerà a sua volta in sede legale). L’operazione, che è stata stoppata ed è costata poi la poltrona all’ex presidente Stefano Casali e alla consigliera Vanzo che erano stati nominati dal Comune (sindaco Sboarina) e revocati dal sindaco Tommasi, prevedeva che Agsm Aim Energia acquistasse il 35 per cento della holding lombarda che controlla il 100 per cento di Cei Spa, operante nel commercio di prodotti e servizi per luce e gas. Ora sia Testa che il vicepresidente vicentino Gianfranco Vivian continuano gli approfondimenti con l’advisor Intermonte per capire la giusta quotazione e come procedere. Questa “guerra fredda”, ha detto in sostanza il presidente Testa, sarebbe dovuta finire il 7 dicembre 2022, in occasione appunto del cambio di governance, invece continuano le polemiche personali e gli attacchi. “Io credo si debba cambiare registro e guardare avanti”, ha scritto il presidente che ha ricordato i grandi obiettivi aziendali: intervenire a favore delle fasce più deboli per alleviare i costi delle bollette, investire sulle arinnovabili, entrare nelle comunità energetiche con mobilità sostenibile portando avanti progetti ambiziosi come quello di Ca’ del Bue e Marghera che coinvolgono anche l’ipotesi dell’idrogeno. Un nuovo corso, spiega Testa, che punta anche alla trasparenza: si vuole verificare e anche modificare alcune prassi degli ultimi due anni, “ad esempio nel piano di comunicazione dove l’anno scorso, 2022, sono state programmate spese di ingenti risorse per acquisire a priori pagine sui media”: sono stati impegnati 400 mila euro con un rapporto di due terzi a Vicenza e un terzo su Verona. Inoltre il presidente ha segnalato anche la spesa di oltre 400 mila euro “affidati dal nostro Gruppo a una società di comunicazione di Vicenza, pare senza alcuna procedura competitiva”. Cioè senza gara, a quanto pare. E ci si chiede in azienda se è un caso che tra due mesi a Vicenza si voti per elezioni comunali. Ma l’obiettivo primario, ripete Testa a cda e soci, è lo sviluppo di Agsm-Aim e per questo recentemente si sono svolti incontri con Ascopia e Dolomiti Energia per verificare possibili sviluppi industriali. “Queste sono le sfide sulle quali ci dobbiamo concentrare, se invece il clima è quello delle tensioni, sarà difficile superarle”, conclude Testa.