Agsm-Aim, il bilancio dà energia Il 2022 si chiude con ricavi di oltre 3 miliardi, investimenti in crescita a 101 milioni e utile in flessione per le imposte straordinarie. Idroelettrico in sofferenza si punta sul termico. Oltre 11 milioni per l’impianto di biometano. Pochi i clienti persi

Dopo mesi di polemiche politiche, attacchi, denunce, Agsm-Aim mette sul tavolo i fatti, ovverossia le cifre del bilancio che sono tutte positive. E questo, ironia del caso, a soli cinque giorni dal ballottaggio che a Vicenza deciderà il nuovo sindaco tra Possamai del Pd e l’uscente Rucco del centrodestra. Una conferma del centrodestra o invece l’allineamento anche di Vicenza al centrosinistra che guida Verona con Tommasi non avrebbero uguali ricadute sugli equilibri in Agsm-Aim. Ma la multiutility di lungadige Galtarossa, controllata dal Comune, per andare oltre le baruffe politiche fa parlare i dati: crescita del 6% dell’Ebitda e aumento del 20% per gli investimenti che arrivano a 101 milioni. Il Consiglio di amministrazione, riunitosi oggi, ha infatti approvato il bilancio al 31 dicembre 2022. “I risultati con cui AGSM AIM ha chiuso il 2022, un anno segnato dagli effetti straordinari prodotti dalla crisi energetica, sono ulteriormente positivi perché hanno saputo coniugare il raggiungimento di una apprezzabile marginalità con l’attenzione verso i cittadini, i territori, gli stakeholders e gli azionisti” afferma il presidente Federico Testa. “Il Gruppo, consapevole delle difficoltà riscontrate dai cittadini, ha infatti messo in campo ad inizio anno molteplici azioni – per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro – per mitigare l’effetto del caro bollette”, ricorda Testa. “Ma è stato anche in grado di incrementare del 20% gli investimenti, destinati quasi interamente ai territori di riferimento, e il dividendo proposto agli azionisti, in significativa crescita rispetto a quello dello scorso anno, a sua volta già superiore rispetto agli esercizi passati”. I NUMERI. In dettaglio, Agsm-Aim chiude il 2022 con ricavi pari a 3,3 miliardi di euro, in crescita del 74% rispetto al 2021 principalmente per effetto dell’incremento dei prezzi delle commodities. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è pari a 185,4 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto al 2021 (175,7 milioni di euro) e del 53,5% rispetto al 2020 (120,8 milioni di euro). L’apporto principale proviene dalla Generazione di energia (divisione Power e Calore, con 75 milioni di euro di contributo all’Ebitda) e dalle Reti (48,6 milioni).

Idroelettrico in crisi, ma termico ok. E 11 milioni per l’impianto di biometano

L’integrazione societaria che ha dato vita a un modello multi-business equilibrato tra le diverse attività in cui è attivo il Gruppo sta dando quindi risultati positivi. L’UTILE. L’utile netto consolidato è pari a 49,4 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 57,1 milioni di euro dello scorso anno ma superiore ai 35,8 milioni registrati nel 2020. La diminuzione rispetto allo scorso anno è causata dall’effetto di maggiori accantonamenti (10 milioni di euro), maggiori oneri finanziari e maggiori imposte (7 milioni di euro). Hanno impattato soprattutto, spiega una nota di Agsm, gli interventi normativi tra cui il Decreto Sostegni Ter, che ha portato alla riduzione dei ricavi di vendita da fonti rinnovabili fotovoltaica e idroelettrica, il Contributo di Solidarietà a carico delle imprese del settore energetico a titolo di prelievo solidaristico straordinario e il Credito di imposta connesso ai consumi di energia e gas relativo al quarto trimestre 2022 e previsto dal Decreto Aiuti bis. La crisi energetica ha penalizzato soprattutto la business Unit Mercato, il cui contributo all’utile di Gruppo è inferiore del 25% rispetto a quello generato pre-fusione. Il percorso di integrazione ha permesso di razionalizzare e di efficientare la struttura consentendo così la crescita degli investimenti, pari a 101 milioni di euro rispetto agli 84 milioni di euro nel 2021 (+20,2%), e raddoppiati rispetto alla media storica dei sei anni pre-fusione (pari a 53 milioni di euro medi negli anni 2015-2020). POSIZIONE FINANZIARIA NETTA. Nel 2022 è pari a 633 milioni di euro rispetto ai 402 del 2021 per effetto sia delle maggiori necessità di capitale circolante dovute ai repentini incrementi dei prezzi di energia elettrica e gas sia del rialzo dei tassi di interesse nella seconda parte dell’esercizio. LE BUSINESS UNIT. in un contesto segnato dall’incertezza e dagli improvvisi forti rincari dei costi di approvvigionamento e, conseguentemente, dei prezzi di vendita di gas ed energia elettrica, la divisione Mercato è riuscita a mantenere sostanzialmente inalterata la base clienti (-1,7%). In un anno fortemente influenzato da scarsa piovosità e ridotta ventosità, la Business Unit Power ha visto una riduzione della produzione idroelettrica ed eolica, compensate da una gestione efficace della propria produzione termoelettrica. Sono cresciuti significativamente gli investimenti, dai 2,4 milioni di euro del 2021, ai 18,3 milioni del 2022, di cui 11,5 milioni destinati a un nuovo impianto di biometano. L’incremento degli investimenti (5,2 milioni di euro) ha interessato anche la società Calore che ha destinato 4 milioni a interventi di sviluppo ed efficientamento delle proprie centrali di cogenerazione. È proseguito lo sviluppo della Business Unit Smart Solutions che, nel 2022, ha avviato l’acquisizione delle concessioni delle reti di illuminazione pubblica in Provincia di Belluno, aumentando il numero di punti luce gestiti. È stato avviato un piano di mobilità elettrica che prevede l’elettrificazione entro il 2025 di 270 mezzi aziendali, l’installazione di 300 punti di ricarica pubblica nel Comune di Verona e di 150 nel Comune di Vicenza, La società delle Reti ha registrato un incremento degli investimenti, da 50,4 milioni a 58,1 milioni del 2022.