AGSM, NON SI SCHERZA COL FUOCO

La premessa è d’obbligo. Agsm Holding è da anni un gioiello e un fiore all’occhiello di Verona. Non solo. E’ anche stata molte volte la cassaforte dell’amministrazione di Palazzo Barbieri. Da tempo si pensa ad una aggregazione della Spa. Viviamo un’epoca in cui queste scelte sono necessarie perché l’unione fa la forza e rimanendo soli si rischia di essere schiacciati dai colossi. Da un paio di settimane Agsm ha alla presidenza un manager importante, un decisionista che ama parlare da sempre molto chiaro e forte come i cadetti di West Point. E così sono state le parole di Daniele Finocchiaro in consiglio comunale l’altro giorno. Convocato per discutere di questo delicatissimo momento storico della nostra multiutility. Il futuro prevederebbe la fusione con Aim di Vicenza e un’intesa con Ascopiave e A2A Milano. E molti sono i perplessi su questi terzi soci perchè Ascopiave è da tempo un poltronificio in perdita. Il fondo A2A, fondato da Vito Gamberale, è un colosso che potrebbe mangiarsi l’intera Agsm in seconda battuta senza neppure masticarla. Ecco perché ci sono molti dubbiosi e altrettanti spaventati. Per Verona perdere Agsm, che necessita comunque di aggregarsi a qualcuno, sarebbe gravissimo. La scomparsa delle due banche Unicredit e Banca Popolare credo che ci abbia insegnato qualcosa.