Nel 2024 sono state registrate 2379 nuove diagnosi in Italia, delle quali 163 nuove diagnosi di HIV in Veneto. L’incidenza in Italia è pari allo 4,0 casi ogni 100.000 residenti, per il Veneto è pari a 3,2 casi ogni 100.000 residenti. Circa 70% delle notifiche in Italia tra i 30 e 59 anni, età mediana 41. I dati epidemiologici sull’AIDS 2024 mostrano un quadro stabile: Nel 2024 sono state segnalate 450 nuove diagnosi in Italia, 33 in Veneto, un dato in linea con gli ultimi anni. Si stima che alla fine del 2024 vi fossero 24790 casi prevalenti in Italia, dei quali 1253 in Veneto. Questi dati, nazionali e veneti, fanno da sfondo alla giornata mondiale contro la sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, fissata per l’1 dicembre. Lo slogan scelto per il 2025 è «Superare le difficoltà, trasformare la risposta all’AIDS». Con questo slogan, l’Organizzazione Mondiale della Sanità richiama l’urgenza di superare le interruzioni e le disuguaglianze che negli ultimi anni hanno rallentato la risposta globale all’HIV/AIDS. L’obiettivo è rafforzare i sistemi sanitari e le politiche di prevenzione, diagnosi e cura, la resilienza dei servizi, la cooperazione internazionale e l’approccio basato sui diritti umani, per accelerare il percorso verso l’eliminazione dell’AIDS entro il 2030. «I dati nazionali e regionali – fanno notare gli esperti della Regione Veneto – mostrano che è in continuo aumento la quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV. È dunque indispensabile mantenere alta l’attenzione, favorire test e trattamento precoce, e contrastare stigma e disuguaglianze, per costruire un futuro in cui l’AIDS possa essere eliminato». Negli ultimi vent’anni la Regione del Veneto ha investito molto sulla Peer Education, quale importante strumento di prevenzione e promozione della salute per il mondo giovanile, finalizzato a promuovere corretti stili di vita in modo da contrastare i principali fattori di rischio. Si tratta di una metodologia educativa per promuovere il benessere tra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, basata sullo scambio di conoscenze ed esperienze tra coetanei. Essa coinvolge studenti più grandi (peer educator), appositamente formati per educare i compagni più giovani su temi come prevenzione di sostanze, malattie, social network e sicurezza stradale. La forza di questo approccio risiede nella capacità relazionale ed empatica dei pari, che vengono percepiti dai ragazzi stessi come figure più credibili e vicine rispetto a quelle adulte. In particolare, una delle tematiche trattate riguarda proprio la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e il contrasto all’HIV. Ecco i numeri della Peer in Veneto dal 2003 al 2025: circa 100.000 studenti coinvolti dalle attività in classe realizzate dai peer; circa 15.000 peer formati; oltre 750 insegnanti coinvolti; oltre 400 operatori delle Az.ULSS che svolgono gli interventi. E’ importante, quindi, investire sulla formazione dei giovani, anche nell’ambito delle Scuole che Promuovono Salute, considerando che ancora una buona percentuale di ragazzi della nostra Regione riferisce di avere rapporti sessuali non protetti per le malattie a trasmissione sessuale: infatti dai dati raccolti nell’ultima edizione della sorveglianza HBSC (anno 2022) risulta che circa il 50,4% dei ragazzi 15enni e il 43,1% dei 17enni hanno riferito di aver utilizzato nell’ultimo rapporto sessuale il metodo del coito interrotto. Negli ultimi anni il modulo sulle malattie sessualmente trasmissibili è stato arricchito di una parte specifica per promuovere la consapevolezza sull’endometriosi e su altri fattori che possono incidere negativamente sulla fertilità. Per avere informazioni scientificamente corrette e aggiornate sull’infezione Hiv, si può telefonare al Telefono verde 800 861061



