Al “Cotta” un Liceo del Made in Italy Qui è già attivo il percorso delle Scienze Umane ad indirizzo economico-sociale

Il liceo Cotta di Legnago avvia il nuovo percorso di studi “Liceo del Made in Italy” per l’anno scolastico 2024/25. La scuola, che aggiunge un tassello significativo alle proprie offerte formative, è tra le sei veronesi che hanno i prerequisiti. Tra l’altro il liceo Cotta ha attivo il percorso Les, cioè il liceo delle scienze umane con opzione economico sociale.
Il liceo legnaghese, che ha l’approvazione del collegio dei docenti, ha inviato la domanda alla Regione e all’Ufficio Scolastico Regionale, con l’attesa di essere approvata entro il 20 gennaio. Per informare le famiglie interessate, è stato organizzato un incontro pubblico il 21 gennaio nella sede della scuola.
A oggi il Cotta, che nella nuova versione ha circa 40 studenti su un totale di 1.250 iscritti, desidera mantenere l’indirizzo economico sociale, considerati i buoni risultati in termini di iscrizioni, ottenuti nel corso degli anni. Lunedì 15 gennaio è ultimo giorno per richiedere l’attivazione del nuovo indirizzo. Questo confermerà quante scuole in Veneto aderiranno. Le iscrizioni invece iniziano il 23 gennaio.
A cercare di spiegare la riforma Valditara è intervenuta anche l’assessora Elena Donazzan. “I Licei del Made in Italy – ha detto – saranno gli attuali Licei ad indirizzo Economico Sociale, che potranno avere delle specifiche variazioni con l’introduzione o il potenziamento di materie che aiutino questo settore particolare dell’economia ad avere percorsi dedicati. Verranno approfondite materie come Storia dell’arte, economia, storia delle imprese, dei territori, gestione economica finanziaria. L’obiettivo è riuscire a creare specifiche figure di quadri e dirigenti che abbiano come focus di mercato il Made in Italy. Competenze e conoscenze che questo Veneto, così dinamico, intercetta. Credo che nella nostra Regione ci sia il terreno fertile: i tempi sono stretti, ma ciò nonostante ritengo che queste due riforme costituiscano un’opportunità per le famiglie e per i docenti, che hanno l’opportunità di formare i giovani al futuro rispetto ad esigenze ben evidenti”.