Allarme caporalato “Qui va sradicato” Il sindaco di Cerea a confronto con prefetto e forze dell’ordine

“A Cerea e più in generale nella Pianura Veronese emerge l’esistenza di un sistema di caporalato che sarebbe gestito da cooperative guidate da persone nordafricane. Una forma di sfruttamento che favorisce l’arrivo di immigrati irregolari nel nostro territorio”. L’allarme è lanciato dal sindaco di Cerea Marco Franzoni, che su questo tema si è confrontato recentemente con il prefetto e le forze dell’ordine in occasione del Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza.
“È un fenomeno preoccupante, che non deve essere sottovalutato. La situazione nella Pianura è ormai fuori controllo, con clandestini che bighellonano nelle strade soprattutto nelle ore serali e occupano immobili abbandonati in modo abusivo, come testimoniano i recenti sgomberi che abbiamo effettuato. Stimiamo che solo a Cerea siano circa 200, questo è intollerabile”. Secondo Franzoni occorre andare all’origine del fenomeno. “Che ci sia un sistema strutturato è più di un sospetto. Mi sono confrontato anche con alcuni marocchini residenti che da tempo sono integrati nella nostra città e condividono la nostra stessa preoccupazione. A Cerea e nella Pianura c’è un afflusso di clandestini dal Nord Africa e in particolare dal Marocco, i quali sembra abbiano dei connazionali che organizzano il loro arrivo qui, attraverso la rotta balcanica, per sfruttarli in modo irregolare nel lavoro agricolo. Una parte di loro viene per trovare un’occupazione, un’altra parte invece finisce col vagabondare e delinquere”.
Il primo cittadino evidenzia la necessità di concentrare forze e risorse in questo ambito. “Si fa un gran parlare della gestione dei migranti, dell’accoglienza diffusa, ma in pochi parlano del caporalato, un fenomeno che sta riempendo le città di clandestini”.
È evidente, conclude Franzoni, “che siano necessarie delle misure da parte dello Stato e mi auguro che arrivino delle risposte concrete con i prossimi provvedimenti. È fondamentale che lo Stato intervenga per sradicare il caporalato, serve quanto prima un cambio di rotta. Invito infine chiunque abbia elementi e informazioni utili e preziose a comunicarle alle autorità competenti e a collaborare con l’obiettivo di combattere questo fenomeno”.