Allarme per l’oro blu. Crisi idrica: Acque Veronesi fa appello al buon senso Circa la metà (40) dei 77 Comuni serviti dall’azienda hanno emesso l’ordinanza di limitazione, vietando l’uso dell’acqua di rete dalle 6 alle 21 se non per scopi igienico-sanitari e prevedendo ammende da 25 a 500 euro per i trasgressori

21062022_ACQUE VERONESI © DANIELA MARTIN

Il caldo e la siccità che fanno percepire questa prima giornata d’estate come un giorno di metà agosto chiariscono la necessità di una riflessione sul tema idrico. Per questo il presidente Roberto Mantovanelli, nella sede di Acque Veronesi, ha fatto il punto sulla crisi idrica.
Che il tema centrale del 2022 fosse la carenza d’acqua si era capito già all’inizio dell’anno, quando per un lungo periodo è mancata la pioggia. Lo stesso governatore Zaia, il 21 aprile, aveva scritto al Presidente del Consiglio e al capo della Protezione civile, affinché valutassero la dichiarazione dello “Stato di Emergenza” per siccità. Il 3 maggio la Regione Veneto ha emanato l’ordinanza regionale che dichiarava lo stato di crisi idrica del suo territorio.
Il prolungato periodo senza precipitazioni che ha caratterizzato questa prima parte del 2022 si è unito alle temperature al di sopra della media stagionale che si sono registrate in quest’ultimo mese.
Una somma di eventi che ha portato ad una riduzione della quantità d’acqua disponibile e che ha spinto a scrivere con anticipo ai Sindaci perché emettessero l’ordinanza di limitazione dell’uso dell’acqua.
Ad oggi circa la metà (40) dei 77 comuni serviti da Acque Veronesi ha adottato questo provvedimento, vietando l’uso dell’acqua di rete, dalle 6 alle 21 per gli usi che non fossero igienico sanitari e prevedendo ammende da 25 a 500€ per i trasgressori.
L’importanza di questi provvedimenti consiste nel portare all’attenzione di noi cittadini la delicatezza della situazione, rendendoci consapevoli della precarietà di un bene che non è infinito.
Come gestore del Servizio Idrico monitoriamo costantemente lo stato delle falde e delle sorgenti e possiamo confermare che, ad oggi, siamo ancora in una situazione di equilibrio. Un equilibrio che sappiamo essere fragile e che per non spezzarsi farà affidamento sul buon senso dei cittadini.
Il livello delle falde da cui preleviamo il 95% dell’acqua si è abbassato, ma rimane sotto controllo.
Le sorgenti montane soffrono maggiormente la scarsità di precipitazioni e in alcune zone di San Giovanni Ilarione e Vestenanova stiamo integrando le disponibilità dei serbatoi con le autobotti.
L’idea della razionalizzazione dell’acqua che sembra poter diventare realtà in zone a noi confinanti ci faccia riflettere sull’uso che facciamo di questa risorsa e ci spinga ad evitare sprechi e utilizzi non essenziali (irrigazione, riempimento piscine, lavaggio auto) in questo periodo estivo.

Interrogazione al ministro dell’Agricoltura

I senatori della Lega in commissione Agricoltura, Giorgio Maria Bergesio, capogruppo, Gianpaolo Vallardi, presidente, Cristiano Zuliani e Nadia Pizzol, componenti della medesima commissione hanno presentato un’ interrogazione al ministro dell’Agricotura, perché, di fronte all’emergenza siccità che sta investendo il nostro territorio nazionale in modo purtroppo uniforme, ritengono irrimandabile proclamare la dichiarazione dello stato di calamità naturale e l’emanazione urgente di un decreto ad hoc che stanzi risorse e ristori in favore degli agricoltori coinvolti.