ALLARME PFAS, NUOVE TECNICHE PER BATTERE L’INQUINAMENTO Acque Veronesi investe quasi 3 milioni. Potenziato il sistema di trattamento dell’acqua. Si ipotizza di integrare i pozzi esistenti e di crearne di nuovi con qualità verificate

E’ stato nel maggio del 2013 che il Ministero dell’Ambiente ha evidenziato la presenza di sostanze perfluoro–alchiliche (PFAS) nelle acque potabili e nelle acque superficiali della provincia di Vicenza e Comuni limitrofi a seguito di uno studio condotto dal CNR pubblicato lo stesso anno. Nel luglio del 2013, i gestori del Servizio Idrico Integrato, responsabili solamente per le acque destinate al consumo umano, utilizzando le infrastrutture acquedottistiche, erano stati informati dalla Regio­ne Veneto della presenza di tali composti e sull’immediato avvio di tecnologie atte a ridurre la concentrazione dei PFAS nelle acque distribuite. Per questa emergenza Acque Vero­nesi si è attivata immediatamente per analizzare la problematica presso l’impianto gestito a Lonigo che attinge dalla falda acquifera di Almi­sano, attuando in tempi brevi diverse misure di contenimento del problema. La Società si è inoltre occupata della sperimentazione di diverse tecniche di abbattimento, in quanto tale inquinante viene difficilmente ritrovato nella letteratura tecnica. Acque Veronesi informa che l’acqua proveniente dalle falde di Almisano e distribuita al bacino d’utenza rispetta i valori di performance definiti dall’Istituto Superiore di Sanità. Le medie mensili risultano essere al di sotto dei valori di performance per ogni parametro. Per la risoluzione della fase di emergenza, in accordo con la Re­gione Veneto, è stato potenziato il sistema di trattamento delle acque ed è stato aumentato il volume del serbatoio di accumulo presso la centrale. In merito alle prospettive a lungo termine per la risoluzione definita della problematica si ipotizza di integrare pozzi esistenti e di crearne di nuovi in falde la cui qualità è stata verificata con le attuali conoscenze. L’investi­men­to complessivo, in accordo con la Regione Veneto è stato di 2 milioni 800mila euro. Acque Veronesi, presieduta da Niko Cordioli, terrà costantemente informata la cittadinanza sull’evolversi della vicenda, attraverso periodici aggiornamenti tramite gli organi di informazione, la pubblicazione di notizie e dati sul sito internet aziendale e attraverso i propri front office.