Alzheimer, formazione si fa sul web Per supportare le famiglie e i malati. Opportunità di aiuto presso la sede di Afma

Incontri formativi via web, per dare supporto e una guida sicura alle famiglie di malati di Alzheimer.
È questo l’obiettivo del secondo ciclo di appuntamenti del percorso di formazione itinerante promosso dall’associazione Familiari Malati di Alzheimer – AFMA, con il patrocinio del Comune di Verona, della Regione Veneto, dell’ULSS9 Scaligera e della Pastorale della Salute – Diocesi di Verona.
I due nuovi percorsi avranno inizio martedì 9 e lunedì 29 marzo, con video incontri dalle ore 20.30. Saranno realizzati complessivamente 11 incontri, in cui verranno illustrate le nozioni generali sulle demenze e sulla malattia di Alzheimer; i diritti e le opportunità dei malati e dei familiari; le attività del gruppo ABC; le modalità di sostegno psicologico personalizzato e di gruppo; la stimolazione cognitiva e psicomotoria nell’ambito familiare.
Interverranno: il dott. Giuseppe Gambina, neurologo e responsabile scientifico dell’associazione AFMA; un rappresentante dei Servizi sociali del Comune di Verona; Francesca Rubino, psicologa, conduttrice del Gruppo ABC; Annachiara Bonazzi, psicologa, psicoterapeuta, consulente AFMA; Giorgia Stefanescu, educatrice professionale, consulente AFMA.
Al termine del percorso i familiari potranno usufruire delle opportunità di aiuto – anche personalizzate – offerte presso la sede di AFMA.
La partecipazione è gratuita.
Le adesioni si ricevono via mail: alzheimer.fam@libero.it; ai partecipanti sarà inviato il link di collegamento con le indicazioni operative. Per informazioni è possibile contattare i numeri 0458345975 e 3406869144 e visitare il sito https://www.alzheimerfamiliari.it/.
I percorsi formativi sono stati presentati oggi dall’assessore ai Servizi sociali Daniela Maellare insieme al presidente AFMA Giorgio Pedron.
“Prendersi cura di chi si prende cura è il motivo conduttore che guida l’impegno a favore dei familiari – ha sottolineato il presidente Pedron – attraverso la consulenza neurologica, gli interventi psicoeducazionali, con sostegno psicologico individuale o di gruppo. Inoltre l’approccio integrato di stimolazione cognitiva, psicomotoria e relazionale rappresentano le attività a favore delle persone ammalate”.