Amarcord: i top 5 bomber della storia dell’Hellas Verona

hellas stadio udali Ph Renzo Udali©

Cinque, come i punti totalizzati finora dal Verona dopo le prime otto di andata della Serie A 2025-26. 

E come confermato dai pronostici di oggi elaborati da superscommesse, spesso il Verona non parte favorito in questa prima parte di stagione. Sarà un altro campionato difficile. Ma Zanetti si dimostra ottimista: “Continuo a pensare che questa squadra possa arrivare all’obiettivo”.

E se cinque sono i punti conquistati nelle primissime gare di Serie A, cinque sono anche i nomi dei bomber scelti per ripercorrere la storia dei giocatori più prolifici in casa Hellas, dagli anni ‘20 al nuovo millennio.

5°: Giampaolo Pazzini

All’ultimo evento estivo organizzato dalla tifoseria gialloblù c’era anche lui: Giampaolo Pazzini, che con la maglia dell’Hellas ha segnato 50 reti, alla pari di Chiecchi, nel triennio 2025-18 e nel biennio 2018-2020. “Bellissimo percepire il calore dei tifosi. Stupendo il mio periodo al Verona”, ha sottolineato Giampaolo al raduno dei tifosi a luglio 2025. Anche lui ha chiuso la carriera alla corte scaligera, conquistando il 5° posto ex-aequo nella classifica dei migliori marcatori di sempre del Verona. Oggi, a 40 anni, mantiene l’aria vispa del campione che non ha mai abbandonato il rettangolo verde. In totale ha segnato 191 reti con straordinaria costanza e regolarità con qualunque club con cui ha giocato.

4°: Egidio Chiecchi

Anche lui come Sega, nasce nelle immediate vicinanze di Verona, a Montorio Veronese. Origini simili, destini diversi. A differenza di Sega, Egidio Chiecchi segna con la maglia gialloblù 50 reti, tra il ‘21 e il ‘27 e nell’ultima stagione scaligera (1929-30). Conosciuto anche come Chiecchi II per distinguerlo dai fratelli calciatori omonimi, l’attaccante classe 1899 ottenne con il club piazzamenti a metà classifica nei gironi della Lega Nord. Di lui resta soprattutto il mito, la leggenda. Il campionato italiano di massima serie, nato poco più di 20 anni prima, non contemplava il fervore dei media, peraltro inesistenti ad eccezione della stampa. Per questo bisogna accontentarsi di un nome e dei gol annotati negli almanacchi. Chiecchi resta così il quarto miglior marcatore della storia gialloblu. 

3°: Luca Toni

Ha chiuso la sua carriera a Verona, a un passo dal consacrarsi al secondo posto della classifica dei migliori marcatori gialloblu di sempre. Ci è mancato poco, pochissimo. È mancato solo un gol. Luca Toni, ex bomber del Bayern e della Viola, campione del mondo a Berlino 2026, si è fermato a 51 nel triennio 2013-16. In carriera ha segnato 306 reti. In gialloblù ha vissuto la sua ultima giovinezza, regalando emozioni e gol non solo al Bentegodi. “Anni fantastici quelli di Verona, per la mia carriera e per la mia famiglia. Sono stato apprezzato in campo e fuori, proprio quel che a distanza di tempo ti gratifica maggiormente”.

2°: Adaìlton

All’anagrafe Adaílton Martins Bolzan. Per tutti è semplicemente Adaílton, che tra il 1999 e il 2006 realizza in maglia gialloblù 52 reti, piazzandosi cos’ al secondo posto della classifica dei migliori marcatori dell’Hellas. Brasiliano di Santiago, è stato impiegato come seconda punta, trequartista e, più raramente, come esterno alto di centrocampo. “Ero un ragazzino, l’inserimento fu difficile” ha dichiarato recentemente ai microfoni della stampa.” Ma credo che i tifosi dell’Hellas mi ricordino con simpatia”. Tutto sommato, giusta intuizione. Un po’ come i suoi gol. E 50 non si scordano così facilmente.

1°: Sergio Sega

Bisogna tornare indietro al quinquennio 1946-52 per trovare il marcatore più prolifico degli scaligeri nei suoi 122 anni di storia. È Sergio Sega, che in 224 gare disputate con la maglia dell’Hellas, compresa l’ultima stagione in gialloblu nel ‘54-55, ha realizzato complessivamente 73 gol. Italianissimo da Cadidavid, Sega esordisce in Serie A il 14 settembre 1952 a Firenze e segna il suo primo gol in massima serie il 19 ottobre dello stesso anno in casa con il Torino. È un calcio in bianco e nero, quello di Sergio., che lascia molta sostanza e moltissima immaginazione. Non si saprà mai abbastanza di lui. Era il calcio in bianco e nero del dopoguerra  in cui contavano solo le emozioni.