Ambiti Territoriali Sociali «Un’esclusione gravissima».

Nei giorni scorsi si sono riunite le segreterie confederali di CGIL Verona, CISL Verona e UIL Verona, insieme alle categorie della Funzione Pubblica (FP CGIL Verona, FP CISL Verona, FP UIL Verona) e dei Pensionati (SPI CGIL Verona, FNP CISL Verona, UILP UIL Verona) per discutere della costituzione degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) nella provincia di Verona. Una riforma importantissima, si legge in una nota dei sindacati, che determinerà la quantità, la qualità, e l’efficienza dei servizi sociali nel territorio veronese. Le organizzazioni sindacali prendono atto e contestano una scelta gravissima da parte dei Sindaci e della Direzione Sanitaria: le parti sociali sono state escluse dalla fase costitutiva degli ATS e dalla determinazione della loro veste giuridica. Per i sindacati «si tratta di un atto inaccettabile che segna uno strappo alle regole della partecipazione democratica e una lesione dei diritti di rappresentanza di lavoratori, pensionati e cittadini». La normativa stabilisce chiaramente il principio del coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella programmazione e nella governance sociale. Ignorare questo principio significa costruire ATS deboli, opachi e privi della necessaria legittimazione sociale. Per queste ragioni le organizzazioni sindacali chiedono l’immediata apertura di un tavolo di confronto; il rispetto della normativa e dei principi di concertazione sociale; la garanzia di una presenza stabile e riconosciuta delle parti sociali nella governance degli Ambiti Territoriali Sociali.