Amedeo Duca d’Aosta aspetta “amici” La statua del Principe Amedeo, a Custoza attende di essere restaurata. “Chi vuole, può ora contribuire con una donazione”

Pubblicata dall’Assessorato alla Cultura, sul sito dell’Art Bonus, è aperta a tutti la campagna di raccolta fondi per il restauro del Monumento al Principe Amedeo Duca d’Aosta sito a Custoza di Sommacampagna.
Una “chiamata alle arti”, come si legge sul sito dell’Art Bonus, per chi desidera contribuire al restauro di un bene pubblico testimone del ruolo che queste terre hanno avuto in numerose battaglie rinascimentali, usufruendo di un credito d’imposta, pari al 65% dell’importo donato.
«Il nostro Comune ha la fortuna di essere ricco di bellezze storiche che meritano di essere tutelate, valorizzate e consegnate in buono stato alle generazioni future. L’Art Bonus consente a ogni impresa e a ogni cittadino di sostenere il patrimonio culturale del proprio territorio donando un contributo, anche piccolo, godendo di un beneficio fiscale in credito di imposta — spiega l’Assessore alla Cultura, Eleonora Principe.
Il monumento al Principe Amedeo Duca d’Aosta sorge dove, la mattina del 24 giugno 1866, le forze italiane condotte da Amedeo d’Aosta (1845-1890) combatterono per impadronirsi della Cavalchina, corte in cui si erano asserragliate le truppe della fanteria austriaca. E dove “Appena cominciato il foco, S.A.R. il Principe Amedeo Duca d’Aosta fu colpito da un proietto di fucile nel petto” come si legge nella Relazione ufficiale dello Stato Maggiore dell’Esercito Quando Amedeo d’Aosta morì per infezione polmonare nel 1890, la Giunta comunale di Sommacampagna fu tra le prime ad attivarsi e a bandire un concorso per la realizzazione di un monumento in suo ricordo, che fu realizzato dallo scultore veronese Pietro Bordini e inaugurato il 24 giugno 1894.
«Nel 2011, in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, la Soprintendenza di Verona indicò come prioritario il restauro del monumento al Principe Amedeo per lo stato di degrado riscontrato, dovuto alla vetustà e agli agenti atmosferici, a cui si aggiunsero i gravi danni di un atto vandalico compiuto nel 2012 — prosegue l’Assessore Principe — Il monumento allora non aveva proprietario e dopo anni di ricerche è stato acquisito dal Comune di Sommacampagna nel 2017. L’anno seguente il Ministero della Cultura l’ha riconosciuto ufficialmente come Monumento Culturale e nel 2019 è stata ottenuta l’autorizzazione al restauro. Un primo passo si è fatto con la ricollocazione della testa, grazie all’intervento dello scultore veronese Nicola Beber. Ora, prima di procedere con il progetto di restauro che ha un valore indicativo di 35000 euro, desideriamo dare la possibilità a cittadini e imprese di contribuire attivamente alla tutela del nostro patrimonio culturale che, grazie a progetti sovracomunali quali il Museo Diffuso del Risorgimento, rappresenta un volano per dare impulso al turismo e all’economia locale».