Ennesimo, gravissimo, episodio di aggressione ai danni del personale ospedaliero. Il fatto, accaduto lunedì mattina verso mezzogiorno al Pronto soccorso di Borgo Roma della AOUI di Verona, ha coinvolto l’infermiere che si trovava in servizio alla postazione del triage. Un paziente trentenne in codice bianco lo ha raggiunto alla postazione del triage e pesantemente intimidito, pretendendo che il codice bianco venisse convertito in codice verde per essere visitato più rapidamente. Al diniego dell’operatore, il paziente ha dato in escandescenze iniziando a urlare contro l’infermiere, insultandolo pesantemente e minacciandolo: «Ti rompo la faccia». Dopodiché ha provato a sradicare il pc nel tentativo di tirarlo addosso all’infermiere. A quel punto l’infermiere ha chiesto aiuto e chiamato la Polizia che è intervenuta sul posto con due volanti per fermare l’aggressore. Per l’infermiere si è reso necessario il ricovero in osservazione. La prognosi è di cardiopalmo e picco ipertensivo. «Denuncerò il mio aggressore perché episodi come questo non possono e non devono passare sottotraccia. Non è accettabile che il personale venga esposto ad aggressioni e minacce in ambiente ospedaliero nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative, cercando di fare del proprio meglio per la salute dei pazienti» commenta l’infermiere triagista vittima dell’aggressione. «Questo episodio, – commenta Roman Hoydan coordinatore della RSU dell’AOUI – oltre a evidenziare il tema della sicurezza in corsia, rappresenta anche l’occasione per segnalare la perdurante carenza di personale al Pronto soccorso di Borgo Roma così come nel resto dell’AOUI nel pieno periodo estivo. Per di più, al Ps di Borgo Roma (diversamente da Borgo Trento) non è presente il secondo triagista, nonostante le due strutture gestiscono un numero molto simile di utenti». «Episodi come questo, – conclude Lorella Vidori, responsabile provinciale Nursing Up Verona – non solo vanno stigmatizzati in riferimento a coloro che li compiono, ma purtroppo sono sintomo di un fallimento delle azioni di prevenzione fin qui messe in atto. Misure che sono assolutamente insufficienti perché non è stato raggiunto l’obiettivo della reale sicurezza di lavoratori e lavoratrici. Occorre fare molto di più sul piano della deterrenza a tutela del personale, dell’utenza e del servizio erogato».