Ancora multe ai senzatetto perché… non hanno una casa Rinnovata la richiesta di luoghi franchi per l’accoglienza

Non si ferma quello che appare con un vero e proprio accanimento nei confronti di chi vive per strada. Dobbiamo infatti ancora registrare, contro ogni norma di buon senso, episodi di sanzioni nei confronti di chi una dimora non ce l’ha e quindi è per forza di cose costretto a vivere sui marciapiedi della nostra città. Ripetiamo, al di là della norma, che basterebbe applicare la legge del buon senso: come si fa infatti ad incolpare un senzatetto di non avere un tetto e perciò multarlo? Se la cosa non fosse drammatica, sfiorerebbe il ridicolo.
Avvocato di Strada, congiuntamente alla Ronda della Carità-Amici di Bernardo ONLUS, lo scorso 18 marzo si è rivolta al sindaco, per chiedere che venissero attuate soluzioni per far fronte alla situazione dei senzatetto rimasti esclusi dal sistema di accoglienza.
In quella circostanza era stato fatto notare al sindaco come l’ordinanza n. 16 del 16 marzo 2020 (che vieta l’utilizzo delle panchine ubicate nelle piazze, nei giardini, nelle aree verdi e lungo le strade, nonché l’accesso nelle aree verdi -compresi i bastioni del Parco delle Mura comunali- e sulle alzaie del fiume Adige) mortificasse la situazione dei senza dimora, ai quali, infatti, veniva così impedito di trovare riposo su panchine e in parchi pubblici.
Il fatto, si legge in una nota, è grave alla luce di una considerazione: nonostante le aperture straordinarie degli asili notturni, lo Sportello Unico Accoglienza attualmente risulta chiuso e i nuovi accessi sono stati definitivamente bloccati al momento dell’insorgenza dell’emergenza sanitaria.
Questo significa che non è possibile per chi vive per strada (e non era già ospite di dormitori comunali all’inizio dell’emergenza) avanzare istanza di accoglienza presso le predette strutture e, conseguentemente, adempiere all’obbligo di legge di permanere presso la propria dimora/domicilio.
A partire da quella data, purtroppo, nulla è stato fatto e la situazione è peggiorata. Il numero di chi vive per strada è più che raddoppiato: si pensi che prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria il numero di pasti somministrati dalla Ronda della Carità nel suo giro notturno era di 78 unità, mentre negli ultimi giorni tale valore è salito a 175; questo è solo il numero delle persone che conoscono il servizio di mensa notturno della Ronda ed è un valore sicuramente, in realtà, più elevato se si considera che molti degli utenti che ci hanno contattato hanno affermato di non conoscere il servizio svolto dall’associazione.
Le due associazioni rinnovano le richieste di cui già si era discusso con Assistenti Sociali e Prefettura: luoghi franchi dove accogliere chi si trova privo di dimora, anche se privo di documenti identificativi, e non già inserito nel circuito dei dormitori comunali, garantendo: – un adeguato controllo sanitario con la predisposizione di WC chimici dotati di lavabo e sapone;
– accesso gratuito a bagni e docce pubbliche;
– la circolazione di informazioni sanitarie di base in più lingue;
– la distribuzione di presidi sanitari, quali mascherine protettive, guanti e disinfettanti
– la fine della prassi assurda delle sanzioni ai senza dimora.