Archeologia industriale e architetture del ‘900 a Verona, c’è la mappa. La Giunta ha varato la proposta di delibera per il Consiglio Comunale per l’adozione della variante al Piano di Assetto del Territorio vigente di adeguamento agli strumenti urbanistici di livello superiore, provinciale e regionale. Un’occasione anche per mappare e schedare il vasto patrimonio immobiliare di Verona qualificabile in parte come archeologia industriale, realizzato tra la seconda metà dell’Ottocento e il 1945, e in parte come architettura del ‘900. Comprendendo pure gli edifici monumentali del patrimonio industriale già individuati dagli strumenti di pianificazione provinciale e regionale, la variante al PAT vigente – redatta dagli uffici della Pianificazione Urbanistica con il supporto di esperti urbanisti e storici veronesi – propone la mappatura e la schedatura come archeologia industriale di molti opifici, dei canali industriali, di ponti sui canali, opere di presa e di carico legate ai canali industriali, centrali elettriche, altri elementi infrastrutturali disseminati nella Città, per complessivi 192 manufatti, che costituiscono testimonianza dello sviluppo industriale a Verona. La variante elenca inoltre 195 edifici meritevoli di tutela come architettura del ‘900 (non solo edifici del patrimonio industriale, invero, ma anche edifici con altri funzioni, come ad esempio Palazzo Forti in Corso Porta Nuova o Casa Boggian) in aggiunta ai 95 edifici già individuati dalla pianificazione provinciale o regionale. “Verona – ha detto la vicesindaca Barbara Bissoli – è una città unica e straordinaria per stratificazioni storico-culturali, e con la schedatura puntuale dei manufatti di archeologia industriale e l’elenco delle architetture del ‘900, la Città si arricchisce di memoria e di identità urbana, oltre che di nuove opportunità di sviluppo culturale, economico e sociale”.